Non erano solo i seggiolini del Gianni Asti di Torino ad essere colorati di giallo e blu, ma anche i cuori di ginnasti, tecnici, ufficiali di gara e dirigenti impegnati in pedana, nella seconda prova del campionato di serie A e B di artistica, maschile e femminile. Si è sentita, eccome, l’assenza di Illia Kovtun e di Daniela Batrona, due atleti top della delegazione di Kiev, usciti a coppe mentre regnavano spade e bastoni, e rimasti apolidi, insieme ai compagni, tra le world cup di Cottbus, Doha, Il Cairo e Baku, senza un casa alla quale tornare, nella speranza vaga di un vagare che li distragga dalla distruzione. Vladislav Hryko, invece, è lì, sotto i bombardamenti della capitale. È insieme a Oleh Vernjajev, olimpionico alle parallele di Rio de Janeiro, con il rischio concreto, di dover passare dagli attrezzi dell’artistica alle armi. La loro assenza l’abbiamo sentita tutti - perché sono grandi campioni che ci regalano ogni volta l’emozione di una ginnastica di livello mondiale - ma soprattutto le loro rispettive società, la PGF di Ferrara, che senza Kovtun è scivolata nelle retrovie della classifica sabauda di A1, la Ginnastica Riccione sul fondo dell’A2 e la Virtus Pasqualetti di Macerata, che con Hryko avrebbe reso più difficile la vittoria della Pro Patria Bustese. Ha gareggiato invece Petro Pakhniuk, trasferitosi a Brescia con la famiglia, e la sua squadra ha voluto rendergli onore mostrando la bandiera dell’Ucraina alle telecamere. Anche i ragazzi di Franco Mantero - Luca Bottarelli, Steven Matteo, Lorenzo Della Valle, Pietro Miserti ed Emiliano Landi - hanno manifestato la loro solidarietà indossando un body speciale, con i colori giallo-blu e la scritta NO-WAR. Una delle tante iniziative di vicinanza che le nostre associazioni sportive stanno prendendo, a cominciare dal sodalizio di Francesco Poesio che ha accolto nella foresteria del club riccionese alcune ginnaste del centro olimpico di Kiev. “Grazie al contatto della nostra allenatrice Natalyia Komarinska abbiamo portato in Italia Katia, una piccola ginnasta ucraina, con la mamma e la sorella – ha raccontato durante la diretta federale su YouTube il dirigente napoletano che ha creato un vero centro di eccellenza (ed ora di accoglienza) sulle rive dell’Adriatico – Adesso stanno arrivando da Cracovia altre due atlete accompagnate da Oksana Pershyna, la tecnica della Batrona e di Anastasia Bachynska, e una manager federale con i suoi tre figli. Speriamo che allenandosi in palestra con la Cereghetti e compagne riescano a non pensare, almeno per un po’, agli orrori della guerra e ci auguriamo di riavere presto con noi anche Daniela”. Ma non è solo l’Artistica ad essere coinvolta. Diverse affiliate si stanno attivando per ospitare i profughi della ginnastica, accogliendo l’invito della Federazione di Kiev. Nell’aerobica, ad esempio, la famiglia della Fitness Trybe ha fatto venire a Pomigliano d’Arco tre atleti ed un tecnico ucraini. I quattro sportivi sono sbarcati ieri notte a Bari con un volo proveniente dalla Polonia, ad attenderli c’erano Raffaella Lanza, Serena e Graziano e Piccolo. Alloggeranno nel comune che non ha fatto mancare il proprio supporto, nelle persone del vice sindaco Edoardo Riccio e della consigliera Marianna Manna. La FGI è pronta a pubblicare sul proprio sito ogni altro tipo di testimonianza e vi invitiamo a farci pervenire foto e racconti all’email stampa@federginnastica.it. Perché al centro del petto dei nostri body c’è un solo simbolo che ci unisce tutti, ed è un grande cuore giallo e blu!