Seconda giornata del Trofeo Città di Jesolo, finali di specialità, junior e senior. Nella gara giovanile la modenese della Vis Academy Elisa Iorio conserva la corona delle parallele asimmetriche conquistata lo scorso anno, confermandosi una dei prospetti del 2003 più interessanti del panorama internazionale. La Campionessa italiana assoluta sale, infatti, sul gradino più alto del podio lagunare, pari merito a quota 14.267 con la russa Ksenia Klimenko.Terza la francese Carolann Heduit che con 14.200 ha tenuto a debita distanza l’altra azzurra, Giorgia Villa, quarta con 13.800. La Iorio, che ieri aveva vinto il concorso a Squadre insieme alle altre Fate#RTT2020 dell’Italbaby, porta a casa un bronzo alla trave, grazie al parziale 12.667, piazzandosi alle spalle della russa Vladislava Urazova (13.967) e della rumena Julia Berar (13.133). Quinta la promessa della Pro Patria Alessia Federici (12.300). La genovese Asia D’amato completa il medagliere delle azzurrine con un argento al volteggio, conseguenza di due salti da 14.667 e 13.600, per una media di 14.134. La stellina della Brixia di Brescia si piazza alle spalle di Celia Serber, leader sulla rincorsa dei 25 metri con 14.200. Bronzo per la Urazova con 14.017, mentre la bergamasca Giorgia Villa finisce ancora ai piedi del podio con un 14 tondo. La zarina, vincitrice dell’All Around juniores, si impone anche al corpo libero con 13.867, davanti alla cinese Yin Sisi (13.700) e alla transalpina Serber (13.233). Il legno del quadrato centrale del Palazzo del Turismo questa volta lo centra la Iorio, quarta con 13.00 punti, mentre la Villa, cadendo, non va oltre la settima piazza con 12.167. Tra le senior l’11/a edizione dello Jesolo Trophy passerà alla storia per aver lanciato Emma Malabuyo. La californiana, classe 2002, dopo essersi aggiudicata la sfida con Ragan Smith nel Concorso generale di ieri, fa suoi i titoli di specialità al corpo libero e alla trave. Nel primo attrezzo è l’unica a superare di 167 millesimi il muro del 14. Niente da fare per la brasiliana Flavia Saraiva, campionessa uscente, che, malgrado tecnica e interpretazione, non riesce a strappare più di un 13.900 e a difendere il titolo 2017. A difendere l’onore dell’Italia invece - come aveva fatto lo scorso anno Sofia Busato al volteggio - ci pensa la milanese della Future Gym Desiree Carofiglio, terza con 13.433, in ex aequo con la statunitense Grace McCallum. Alla trave l’ennesimo duello tra le stelle della Texas Dreams, allenate entrambe da Kim Zmeskal e Chris Burdette, è vinto dalla Malabuyo, che per un solo decimo si fa preferire alla Smith, campionessa nazionale statunitense di specialità. Sul gradino più basso, staccata di un punto, ci finisce la russa Angelina Melnikova. Settimo il giglio dell’Esercito Italiano, Lara Mori (11.300), penalizzata da una caduta. Al volteggio big la migliore è stata Liu Jinru. La cinese, con la media del 14.283, raccoglie l’eredita della canadese Olsen. Seconda la Melnikova che con il suo 14.267 riesce solo a tenersi dietro la connazionale Eleonora Afanasieva (14.217). La Carofiglio e Sara Ricciardi (Corpo Libero Gymnastics Team) chiudono rispettivamente in sesta (13.950) e settima (13.334) posizione. Anastasia Uliankova, altra splendida rappresentante della Russia, vincitrice del torneo a Squadre di sabato pomeriggio, con 14.600 si aggiudica lo scettro sugli staggi asimmetrici, precedendo, nell’ordine, la Smith (14.567) e la Melinkova (14.333). Settimo il giglio elvetico del Centro Bollate Giada Grisetti (13.500). Il Mundialito – erano 10 i Paesi presenti - organizzato dalla Gymnasium di Treviso, si conclude tra gli applausi, dopo una due giorni egregiamente condotta dal Presidente Francesca Allegri e dal suo staff. Il deus ex machina dell’evento, Giorgio Citton, i diretta su Volare.Tv ha annunciato grandi sorprese per la prossima stagione e il Trofeo numero 12, nell’anno del 150° anniversario di fondazione della Federazione Ginnastica d’Italia. Nata nel 1869 a Venezia, a due passi da Jesolo.