Preolimpiche ritmica - E alla fine arrivò la medaglia
Dopo l'ingiusta esclusione dal podio del concorso generale ai mondiali di Budapest, le azzurre si sono riprese ciò che era già loro per acclamazione di pubblico e critica. "Nessun altro gruppo può vantare la stessa velocità e la stessa straordinaria combinazione di elementi" aveva scritto Gymmedia all'indomani della prova ungherese. E' cambiato qualcosa da allora? Forse si. Il gruppo, se possibile, è ancora più compatto e determinato. Lo si è capito fin dal primo giorno di qualificazione ad Atene, quando aveva scalato le tradizionali posizioni ancillari nei confronti della grande Russia di Bielorussia e Bulgaria (squassata dal "doping" Peycheva, 10 mesi di stop), fino a guardare da vicino le altezzose figlie dell'ex impero sovietico. Ancora inarrivabili; ancora per quanto? "Potevamo fare di meglio" hanno commentato le azzurre dopo il terzo posto della finale, ad un decimo dalle seconde. Insaziabili e voraci, indifferenti (così ha da essere) ad un sorteggio che le vedrà per prime impegnate ai cerchi e palle nell'esordio olimpico, Elisa Blanchi, Fabrizia D'Ottavio, Romina Laurito, Daniela Masseroni, Elisa Santoni e Laura Vernizzi hanno presentato le loro credenziali al gotha della ritmica mondiale. Se qualcuno aveva pensato ad una olimpiade senza di loro dovrà rifare i suoi conti.
Classifica:
1. RUS 51,600
2. BLR 46,350
3. ITA 46,250
4. BUL 45,450
5. ESP 44,300
6. CHN 43,850
7. GRE 42,250
8. POL 40,000