"Tutto lo sport di base deve ripartire. I centri sportivi, gli impianti e i circoli devono poter ripartire: proporrò una data entro il 25 maggio". Lo ha dichiarato il ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora nell'informativa al Senato. "Se avremo una risposta positiva dal Comitato tecnico scientifico anche prima del 25 maggio, sarà possibile anticipare questa riapertura ma la data massima oltre la quale non vorremmo andare è quella. Il paradosso di tutta questa situazione è che ci sono risorse straordinarie per il mondo dello sport. Tra risorse ordinarie, già nelle disponibilità del ministero, e risorse straordinarie che abbiamo ottenuto dal primo decreto di marzo e da quello che approveremo oggi pomeriggio, arriveremo a circa un miliardo di euro per il rilancio del mondo dello sport. E da quest’ultimo ci è arrivata anche la richiesta di finanziamenti a fondo perduto, soprattutto per le piccole realtà. Abbiamo previsto un fondo che ha una base di partenza di 10 milioni, ma verrà alimentato progressivamente attraverso una piccola percentuale derivante dagli introiti delle scommesse sportive. Abbiamo tempo fino ad agosto per utilizzare lo strumento della legge delega per dare risposte non emergenziali, ma di lunga durata al sistema sportivo, assicurando piena funzionalità e autonomia di lavoro al Coni, ma anche un netto e indiscutibile rafforzamento di Sport e Salute, oggi più che mai una società importante". Ha concluso Spadafora nell'informativa al Senato. "Questa legge delega è importante e deve mettere ordine su tante situazioni emerse, come quella dei lavoratori sportivi che meritano piena dignità". Ecco qui di seguito l’intervento integrale del Ministro delle politiche giovanili e lo sport nell’aula di Palazzo Madama.

"Per far fronte alla crisi economica dei soggetti operanti nel settore sportivo", si prevede che "una quota della raccolta delle scommesse sportive viene destinata sino al 31 luglio 2022 alla costituzione del 'Fondo salva sport'". E' quanto prevede la bozza del dl Rilancio che alle 17 dovrebbe essere approdato in Consiglio dei Ministri. "Le risorse sono destinate a misure di sostegno e di ripresa del movimento sportivo - prosegue il testo -. Per gli anni 2020, 2021 e 2022, il livello di finanziamento del Fondo è stabilito nella misura annua dello 0,3 per cento sul totale della raccolta da scommesse relative a eventi sportivi di ogni genere, anche in formato virtuale, effettuate in qualsiasi modo e su qualsiasi mezzo, sia on-line, sia tramite canali tradizionali. Prevista per i mesi di aprile e maggio 2020, un’indennità pari a 600 euro in favore dei lavoratori sportivi impiegati con rapporti di collaborazione, riconosciuta dalla società Sport e Salute S.p.A., nel limite massimo di 200 milioni di euro per l'anno 2020. L'emolumento non concorre alla formazione del reddito e non è riconosciuto ai percettori di altro reddito da lavoro e del reddito di cittadinanza - prosegue il testo -. E' stabilita poi la possibilità, per i lavoratori dipendenti iscritti al Fondo Pensione Sportivi Professionisti con retribuzione annua lorda non superiore a 50.000, di accedere al trattamento di integrazione salariale. Il numero complessivo delle associazioni e società sportive dilettantistiche presenti nel Registro Nazionale delle Associazioni e Società Sportive dilettantistiche, istituito per conferire il riconoscimento ai fini sportivi, ammonta a 120.801 unita. Nell'ambito di questa platea, alla luce dei dati emersi dall'istruttoria svolta dagli uffici (in larga misura basati sul monitoraggio nel frattempo effettuato dalla società Sport e Salute s.p.a. in relazione alle domande presentate dai soggetti interessati all'erogazione dell'analoga misura prevista per il mese di marzo 2020) - si legge ancora nella bozza -, è prudenziale stimare che siano almeno 165.000 i soggetti che svolgono l’attività di collaboratore sportivo come esclusiva fonte di reddito (le domande presentate sono state infatti 131.077, ma occorre tenere conto del fatto che l'ordine di priorità per i redditi più bassi - stabilito con il decreto attuativo del Ministro dell'Economia - potrebbe avere dissuaso molti aventi diritto dal richiedere l’indennità, come testimoniato dal fatto che le prenotazioni era state superiori, circa 153.586)".