SOMMARIO

4 Editoriale
di Riccardo Agabio

5 Petrucci ringrazia la ginnastica italiana
di Valter Delle Donne

6 Intervista con Gianni Rivera

7 Convegni a Genova e a Mostre

8 Primo Piano - Artistica Maschile / Campionato nazionale di specialità
a cura di Fulvio Vallati

12 Primo Piano - Artistica Femminile / Campionato nazionale di specialità
a cura di Roberto Pentrella

14 Primo Piano - Ritmica / Campionato nazionale di squadra
a cura di Marina Piazza

20 Primo Piano - Aerobica / Campionati europei
a cura di Cristina Casentini

26 Primo Piano - Trampolino elastico / II sogno dell'Olimpiade si avvera
a cura di Ezio Meda

30 Inserto Tecnico / Controllo della Giuria
di Amalia Tinto e Susanna Dal Rio

34 Obiettivo Scuola /Giochi sportivi studenteschi 2003/2004
di Cinzia Delisi

36 II Fatto / Piccole Memmel e Patterson crescono
di Fabio Bicchielli

38 Regioni d'Italia / Veneto:dove tutto ebbe inizio
di Luciano Gaggio

40 Costume e Società / Artistica 81: una società in una favola
di Diego Pecar

42 L'angolo del Fitness / Biologia dell'allenamento:
allenamento aerobico 2a parte
di Vittorio Baldini e Anna Claudia Cartoni

44 Ieri e oggi / Come nasce un'idea: II salto Luconi
di Anna Claudia Cartoni

46 II Racconto / Ettore Perego: 90 primavere e tanti ricordi
di Walter Consonni

48 Primo Piano - Sport e Medicina / Integrazione dietetica e pratica sportiva
di Giovanni Caldarone

50 La Ginnastica in Rete
a cura di Maurizio Bertolini

pag. 4 Editoriale - di Riccardo Agabio

La decisione del C.F. di rendere obbligatoria la certificazione medica per l’idoneità agonistica ha suscitato riflessioni ed opinioni che ritengo utile commentare. Da una parte, la perplessità di chi ha visto in questa decisione soprattutto i relativi fastidi (burocratici e, in qualche regione, economici). Dall’altro, il plauso di chi considera comunque doveroso un accertamento più approfondito delle condizioni di salute per chi pratica o si accinge a praticare un’attività sportiva agonistica di un certo livello. Il tema dell’opportunità di una legge sul controllo sanitario dei praticanti lo sport è, in realtà, uno di quelli che divide la stessa comunità medico-scientifica.
Infatti, vi sono Paesi, qualificatissimi da ogni punto di vista, nei quali non vige nessun obbligo in materia. Altri Paesi, come il nostro, ritengono invece di non poter lasciare alla responsabilità individuale la tutela nei confronti di possibili rischi connessi alla pratica sportiva, specialmente se agonistica. Anche se, è bene ricordarlo, i dati oggettivi suggeriscono con ogni evidenza che l’atteggiamento più razionale sarebbe quello di sottoporre a visita medica obbligatoria chi NON svolge attività fisica o sportiva. Accenno a questa differenza di approccio non per entrare nel merito, ma per esemplificare la complessità della questione. In ogni caso la Federazione non è chiamata a dirimere questioni così complesse ed il nostro compito, in questo caso, si circoscrive all’applicare una legge dello Stato nel modo più razionale e rigoroso possibile. Ed è in questa ottica che occorre considerare la decisione che abbiamo preso. Non tanto, quindi, il desiderio di estendere il più possibile la prassi della visita di idoneità specialistica, quanto piuttosto cercare di evitare anomali ed incongruenze derivanti da particolari norme ordinative e regolamentari. Se, per esempio, si ritiene che determinati eventi competitivi siano da subordinare alla visita medica per l’idoneità agonistica, allora è doveroso prevedere tale visita per ogni competizione di analogo livello tecnico, indipendentemente che essa sia effettuata in ambito federale, scolastico o altro ancora. Noi non possiamo certo intervenire in ambiti che non ci competono, per esempio per quanto riguarda le competizioni effettuate dagli enti di promozione, ma certamente dobbiamo, al nostro interno, ricercare la massima coerenza possibile. .....