Quarant’anni fa, per l’esattezza il 18 luglio del 1976, ai Giochi Olimpici di Montreal una giovane ginnasta romena, 15 anni non ancora compiuti, infuocava il tabellone dei punteggi canadese totalizzando un dieci secco. Un dieci perfetto. E trasformando il suo nome in un mito: Nadia Comaneci. Oggi ha 54 anni, vive in Oklaoma, negli USA, ed è sposata con l’ex ginnasta Bart Conner.




PRECEDENTI. Nel ’76 non fu la prima volta che i giudici dovettero attribuire il massimo punteggio a una ginnasta. La ceca Vera Ceslavska c’era già riuscita due volte ai Campionati d’Europa del 1967 e, la stessa Comaneci, s’era vista assegnare il numero magico in occasione dell’American Cup la primavera antecedente alle Olimpiadi. Ai Giochi di Montreal, la fuoriclasse aveva ammaliato pubblico e corpo giudicante, portandosi a casa pure tre medaglie d’oro, compresa quella del concorso generale. Un’altra atleta, Nellie Kim, sua principale rivale con il body dell’Unione Sovietica, era stata valutata con due dieci ma - con un giorno di ritardo su Nadia – mancò difatti il primato olimpico.




 1.00: IL BOARD NON ERA PROGRAMMATO PER SEGNARE I 10 PUNTI. Nadia Comaneci e il suo “10 perfetto” restano il simbolo universale della Ginnastica. Ma il “Perfect 10” non era poi così perfetto. Il sistema dei punteggi non presentava la flessibilità adatta a cogliere completamente l’evoluzione tecnica della Ginnastica che stava prendendo piede campionato dopo campionato, con atleti in pedana che mettevano in mostra acrobazie sempre più spettacolari. Tanto che il 10 fu positivamente restrittivo, escludendo dal giudizio ogni possibile discriminazione tra il livello di difficoltà e la qualità dell’esecuzione. Dopo le controversie dei Giochi Olimpici di Atene, la FIG eliminò il sistema del 10 in favore di uno più aperto, che fosse in grado di riflettere il valore di difficoltà dell’esercizio e la qualità della sua esecuzione. Così dal 2006 lo score è stato separato in due: uno per la difficoltà che tiene conto del valore dei diversi elementi della routine, e l’altro per l’esecuzione, che parte da 10, da cui si procede per deduzione in base agli errori. Quindi il famoso “Perfect 10” continua ad esistere, ma nella forma della nota E; e sebbene sia sempre associato all’immagine di Nadia Comaneci i ginnasti oggi possono ancora sognare di raggiungere l’ambito traguardo della perfezione.

 


 


Fonte: notizia rielaborata e tradotta dal sito FIG