Il bus è quello delle 7.15. I ragazzi sono ancora infreddoliti ma pronti ad affrontare la prova podio maschile. La mattinata del 30 ottobre sta per diventare una splendida giornata primaverile. Qualcuno dice che sia una conseguenza dell’Uragano Maria, che ha appena travolto il Porto Rico, spostando l’aria calda del Golfo del Messico verso nord. Ancora qualche settimana, comunque, e la morsa del gelo tornerà a stringersi sul Canada, dove in inverno si arriva ai meno trenta gradi. “I transfer sono l’unica nota stonata di un’organizzazione impeccabile” – commenta Rosario Pitton, ormai con una lunga esperienza alle spalle come capo delegazione. Dal Montreal Marriott Chateau Champlain, il quartier generale azzurro, ci vogliono una ventina di minuti per raggiungere il mastodontico Montreal’s Olympic Stadium, impianto sportivo costruito per ospitare i Giochi della XXI Olimpiade, il primo stadio della storia con tetto retrattile. 56.040 posti a sedere, una torre inclinata, chiamata La tour de Montréal, che con i suoi 175 metri è la torre inclinata più alta del mondo e fa parte della World Federation of Great Towers (Federazione mondiale delle grandi torri), 770 milioni di dollari per costruirlo e un costo di gestione salito fino a 1,47 miliardi, Difatti è soprannominato dai canadesi “The big O” dove la O non sta per Olimpico ma per Owe, ossia debito. La 47esima edizione del Mondiale di Ginnastica Artistica (la prima si disputò ad Anversa nel 1903) si terrà dunque nella bomboniera di Avenue Pierre-De Coubertin (il mome della via parla da sè), dove si svolse la cerimonia di apertura dell’Olimpiade del 1976, piuttosto che al Forum, l’impianto di Saint Catherine Street nel quale Nadia Comaneci quarantuno anni fa (era il 18 luglio!) conquistava lo storico 10 alle parallele asimmetriche. Una performance "impossibile" quella della 14enne rumena, tanto che nemmeno il tabellone luminoso era concepito per prevedere il massimo punteggio: sul display il pubblico del Forum di Montreal vide infatti scritto "1.00". Dopo alcuni momenti confusi, lo speaker - con voce commossa - annunciò che per la prima volta nella storia della ginnastica un esercizio era stato giudicato "perfetto". Domani il Console Generale d’Italia a Montreal Marco Riccardo Rusconi farà visita in hotel alla Squadra azzurra, mentre nel pomeriggio, intorno alle 16.00 locali (le 22 in Italia) sarà il turno di Vanessa Ferrari e compagne testare l’attrezzatura iridata, sotto gli occhi della Comaneci, scelta dalla FIG in qualità di madrina dell’evento, proprio come Aliya Kabaeva a Pesaro. Un bel modo per proiettare nel futuro i fasti del passato, quando il presente si chiama ancora Kōhei Uchimura, forse il più grande di tutti i tempi, a caccia del suo settimo sigillo generale consecutivo. “L’ho visto in allenamento e sembrava che fosse qui quasi per caso – ha commentato il campione italiano assoluto Lorenzo Galli, colpito dalla sicurezza dell’imperatore – Alloggiamo nello stesso albergo e per me averlo intorno, anche a pranzo e a cena, è una cosa stranissima. Dividere il quotidiano con il proprio idolo rende tutto più bello”. Il Vice presidente FGI Pitton riesce comunque a tenere i ragazzi con i piedi per terra: “Sono un bel gruppo – conferma il dirigente campano – La compattezza è già un primo risultato perché come ho sempre sostenuto la chiave di volta del successo sportivo è nello spogliatoio. Le due sezioni, sia la maschile sia la femminile, interagiscono tra di loro, senza steccati o compartimenti stagni. Il Team, a livello di tecnici e atleti, deve essere uno soltanto!”. E lo spirito coeso che aleggia al settimo piano, intorno alla stanza 709 del fisioterapista Salvatore Scintu - da sempre il punto di raccolta in trasferta delle Nazionali di Artistica - è prodromico per gli impegni di squadra del 2018 a Doha e del 2019 a Stoccarda.