Il the day after della Maschile, la vigilia per la Femminile, si apre con una ventata di ottimismo e di serenità tra i corridoi del Golden Plaza International Hotel di Minzu lu. Mentre, infatti, le ragazze di Enrico Casella, nonostante il forfait di Elisa Meneghini, si sentono sicure dei propri mezzi e fanno della cattiveria agonistica del proprio capitano, Vanessa Ferrari, un marchio di fabbrica, i ginnasti possono finalmente godersi un momento di scarico, più mentale che altro, dopo una qualifica densa di significati. Se infatti l’obiettivo minimo era quello di entrare tra le 24 squadre che rivedremo ai Mondiali di Glasgow nel 2015, arrivare ad un passo dai 12 che siederanno al tavolo carioca, è davvero una buona novella. Soprattutto se ripensa ai recenti Europei di Sofia, dove la Sezione sembrava aver perso di vista l’obiettivo a cinque cerchi. Con l’esperienza di veterani come Morandi, Busnari, Pozzo e Ottavi, un anno e mezzo in più di allenamento delle giovani leve, il futuro più che roseo si tinge d’azzurro. "Sono molto soddisfatto della prestazione dei ragazzi - ha commentato il responsabile della Squadra Maschile Paolo Pedrotti, in campo gara insieme a Sergei Kasperskyy e coadiuvato in Cina da Serguei  Oudalov e Paolo Siviero - mi è piaciuta la reazione di carattere in una situazione difficile. Non abbiamo commesso errori e questo per una squadra giovane e poco esperta è già un successo. Arrivare tra le 16 poteva assumere un significato strategico, visto che le prime 8 di Glasgow andranno direttamente a Rio de Janeiro, mentre le altre 8 si giocheranno gli ultimi 4 pass al Test Event brasiliano del 2016. Siamo addirittura 13esimi, con la sensazione concreta di aver avuto le carte in regola per stare davanti alla Romania. Se al posto del 12.99 di Ottavi al cavallo avessimo potuto contare su un 14.99 di Alberto, con un Morandi in più agli anelli e l'uscita stoppata di Edalli alle parallele, tanto per giocare con i se e con i ma, non avremmo certo sfigurato tra i migliori 10. Questo solo per dire che l'ossatura è solida, gli innesti più giovani hanno risposto come mi aspettavo, senza pagare l'emozione dell'esordio o sentire il peso della posta in gioco!”. "Malgrado abbia già affrontato gare di questa importanza - ci racconta Paolo Ottavi, l'apripista azzurro sulla rincorsa dei 25 metri - è sempre estremamente difficile e delicato incominciare per primi. Passano gli anni, l'esperienza aumenta, ma un Mondiale resta sempre un Mondiale. E non è mai scontato rompere il ghiaccio. L'incidente a Busnari poi poteva piegarci ma siamo rimasti uniti e concentrati. E la risposta più bella è arrivata proprio dai giovani. Io che di squadre ne ho viste tante ed ho avuto il privilegio di gareggiare al fianco di grandi campioni dico che se continuano a crescere così le matricole diventeranno presto i nuovi senatori". Ecco l’unica nota stonata è stato l’infortunio dell’aviere Capo di Melzo, che nel giorno del suo 36esimo compleanno per una sospetta lesione all’adduttore della coscia destra vede sfumare la chance di una finale al cavallo con maniglie. "Voglio fare prima di tutto i complimenti ai miei compagni - esordisce Abe con lo stile che lo ha sempre contraddistinto - Non era semplice reagire ad un episodio del genere quando non eravamo ancora a metà gara. Purtroppo è andata così. Avevo avvertito qualche piccolo fastidio nel warm up ma sembrava andasse tutto bene. Un altro campanello d'allarme nelle fasi di riscaldamento, ho sentito tirare il muscolo. Poi sul ferro, mentre lavoravo sull'Endo ho provato la stessa sensazione del 2006, quando mi strappai la gamba sinistra. Adesso è toccato all'altra". Dalla grande delusione per il maestro alla gioia dei suoi piccoli allievi, che si allenano con lui all’Accademia di Milano. A cominciare da Ludovico Edalli che con il punteggio complessivo di 85.264 centra la finale a 24 mondiale, all'esordio in una rassegna iridata. "Tanta roba - commenta la promessa bustese - Direi quasi rock and roll! Dopo sei mesi di assenza dalle pedane, l'Europeo e gli Assoluti da spettatore, finalmente una bella soddisfazione! Alle parallele ho cercato di fare più di Lorenzo Ticchi che all'estero mi batte sempre, ma purtroppo nell'uscita ho perso sei decimi. Mi prenderò la rivincita al prossimo mondiale. La finale All-around? Se arrivo 24° sono contento lo stesso!".  Al di là di qualche arrivo sicuramente da rivedere (giovanotti l’esercizio va stoppato in uscita altrimenti si vanifica tutto il lavoro svolto sull’attrezzo!) ciò che più ha impressionato è la sicurezza e il carisma messo in campo dai nostri piccoli debuttanti. A cominciare da uno dei più giovani dell’intera rassegna. "Paura? Diciamo che ho tirato fuori... il carattere! - ha sottolineato con il solito sorriso solare Nicola Bartolini - Tra gli Europei juniores e i Campionati del Mondo Senior è stato come salire dalle stalle alle stelle. Per carità, non che il livello tra le giovanili non sia competitivo, però voltarsi e vedere Fabian Hambüchen nell'attrezzo a fianco è una bella sensazione! Mi spiace da morire per Alberto, lui per noi era un cavallo di razza, in tutti i sensi! Voglio dedicare il mio esordio  a mia nonna Maria, venuta a mancare tre settimane fa e alla quale ero molto legato". Muscoli d’acciaio e un cuore d’oro come quello che batte nel petto di Andrea Cingolani, per metà promesso alla sua Vanessa e per l’altra alla Ginnastica.  "L'inizio al volteggio è stato duro - racconta il toro di Macerata che sul castello degli anelli ha regalato all’Italia il parziale più alto di giornata - perché ci sentivamo addosso la pressione di un palazzetto enorme e quasi pieno. Le aspettative erano molte e salire in pedana nell'ultima suddivisione, con i punteggi degli altri sul maxi schermo, poteva farci tremare le gambe. Invece dopo il mio salto mi sono rilassato. Al corpo libero invece sono andato con uno spirito diverso. I punteggi del pomeriggio mi avevano già fatto capire che sarebbe stata dura entrare in finale, così ho pensato alla squadra, cercando di non commettere errori. Dopo l'infortunio di Alberto mi sono ritrovato tra i cinque del cavallo, ma per fortuna i miei compagni hanno messo insieme 4 bei punteggi e mi hanno evitato lo sforzo, lasciandomi le energie giuste per affrontare gli anelli, dove non ho mai preso un punteggio così alto. Spero di riuscire a ripetermi in occasioni altrettanto decisive".