Enrico Casella, Direttore Tecnico Nazionale della Femminile: "obiettivo centrato, era il miglior risultato che potessimo ottenere da questa prima giornata di gare, ovvero trovarci alle spalle di Russia e Gran Bretagna. Meglio di cosi non potevamo fare! Le Ragazze sono state fenomenali, hanno lottato fino alla fine. I Corpi liberi invece sono stati fantastici! Ciascuna di loro ha motivo di essere soddisfatta, anche chi non era in campo. Enus Mariani ha fatto da riserva ma è comunque parte della squadra. E Martina Rizzelli se non si fosse infortunata due settimane fa, oggi sarebbe qui. Un grande applauso a tutto il gruppo che si è mostrato compatto e ha saputo lottare fino alla fine. Vanessa (Ferrari, ndr) poi è salita su tutti gli attrezzi, trasmettendo sicurezza alle altre. Erika (Fasana, ndr) forse la vedremo in finale al corpo libero, e al volteggio ha addirittura preso un 15 che si è rivelato fondamentale per noi. Carlotta (Ferlito, ndr) - impegnata sul giro completo - non l'ho mai vista così combattiva. Tea (Ugrin, ndr )è stata in difficoltà per un pò ma sta crescendo e ha risposto alla grande. Meneghini e Mori hanno commesso qualche errore, ci può stare, ma è la reazione che conta! Un elogio devo farlo anche a chi è rimasto a casa: Giorgia Campana, Lavinia Marongiu, Sofia Bonistalli e Arianna Rocca che per molto tempo hanno accompagnato la Nazionale lungo questo cammino. Oggi abbiamo schierato le sei che potevano garantirci un risultato come questo. 

Prof. Riccardo Agabio, Presidente della FGI: "Siamo venuti qui con uno scopo, ma la gara non è ancora terminata, anche se dovremmo avere la qualificazione in tasca. Indipendentemente da Rio, ho trovato la suddivisione davvero emozionante. Ci sono stati momenti di tensione superati positivamente. Vanessa Ferrari si è sacrificata per la squadra, questo le fa onore. Bravissima anche Fasana e tutte le altri componenti del gruppo per il prezioso contributo. Complimenti, infine, anche agli allenatori e a tutti coloro che si sono prodigati per questo risultato". 


 Dall'inviato P.L. Girlando