Si è fermata alle qualificazioni l’esperienza dell’Italia al Grand Prix di Osijek, gara di World Challenge Cup in corso alla Gradski Vrt Arena. Archiviata venerdì la prima terna di attrezzi con il corpo libero, il cavallo e le parallele, ieri gli azzurri hanno affrontato la seconda parte del giro olimpico. Agli anelli Paolo Miguel Negro chiude in 16ª posizione con 12.300 punti davanti al norvegese Odin Kalvoe e al compagno Roberto Marzocchi, fermo a quota 11.100.  Anche alla sbarra fa il suo, dove grazie al personale di 12.800 porta a termine un esercizio tutto sommato discreto. Niente prova al volteggio per il ginnasta della Forti e Liberi a causa della lieve botta al piede procuratosi il giorno precedente sulla pedana centrale. Tornando a Marzocchi, penalizzato sul castello per aver mancato una esigenza del codice, si è difeso bene invece dalla rincorsa dei venticinque metri: con due salti discreti -  un doppio avvitamento dallo Tsukahara e ribaltata con salto teso più mezzo giro - il forlivese sigla un 13.325 che – seppur insufficiente (per poco più di tre decimi) a strappare un pass per la finale– gli vale comunque un 11° piazzamento da terza riserva. Alla sbarra, infine,  una esecuzione non impeccabile costringe Ludovico Edalli sul 14° gradino con il punteggio di 13.150. Il gap è di oltre mezzo punto anche se la difficoltà dell’esercizio presentato dal bustocco è pari, e in molti casi superiore, a quella degli avversari. “Il bagaglio tecnico c’è e ci sono  gli elementi– spiega l’official della delegazione Diego Lazzarich riferendosi  non solo a Ludo ma più in generale alla prestazione di tutto il gruppo – si tratta solo di doverli incrementare. Come ho già detto in precedenza, qui in Croazia non ho notato un livello altissimo eppure  - conclude il veneto accompagnato dal coach Cesare Marchetti - si incominciano a vedere facce nuove, giovani che provano e provano su tutti gli attrezzi”.

Foto: ©V. Tarallo