Mancavano solo gli americani. Per il resto, il parterre di questo primo appuntamento con la coppa del mondo a Glasgow era tale da soddisfare i palati più raffinati. Su tutti il bulgaro Jordan Jovtchev, trent'anni e due ori ad Anaheim al corpo libero e agli anelli. Nel suo curriculum manca solo l'alloro olimpico, e nella specialità tanto cara ai nostri colori oggi come oggi non ha avversari. Il prossimo anno ad Atene neanche il Sommo Giove potrà aiutare il giovane Dimostene Tambakos, e il destino si compirà fatalmente. Ma a Glasgow abbiamo assistito soprattutto al ritorno di vecchie conoscenze come lo sloveno Pektovsek, il polacco Blanik e lo stesso Marius Urzica, parzialmente o totalmente oscurati nel corso degli ultimi mondiali dall'onda cino-nipponica. Per nulla casuale il successo al corpo libero del canadese Kyle Shewfelt, che qualcuno avrebbe voluto sul gradino più alto del podio già in California. Sotto la bandiera con la foglia d'acero rosso anche la finale alla sbarra grazie all'ottima prova, questa sì a sorpresa, di Alexander Jeltkov, che ha avuto la meglio sul neocampione iridato Takehiro Kashima e sul nostro Igor Cassina, che ha pagato un errore nella parte finale dell'esercizio dopo aver superato brillantemente la fase dei salti, più ostica e spettacolare. Ma queste in fin dei conti sono soprattutto occasioni per sperimentare, per provare nuovi movimenti e verificare quanto si è provato fino alla nausea nel silenzio di una palestra, nell'ambito di un contesto di grande spessore tecnico. Registriamo dunque con soddisfazione gli ingressi in finale di Matteo Morandi agli anelli e Alberto Busnari al cavallo con maniglie in attesa di rivedere all'opera Andrea Coppolino. La nuova coppa del mondo è appena all'inizio. (f.b.)

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http://www.gymmedia.com/ag/events03/glasgow_menfin.htm