A Gent, in Belgio, Matteo Angioletti sale sul gradino più alto del podio degli anelli nella 3ª prova di Coppa del Mondo. L’azzurro, dopo essere entrato in finale con il miglior parziale (15.700), ha confermato, nel pomeriggio, la sua supremazia con il punteggio di 15.625, davanti al cipriota Georgallas (15.250) e all’egiziano Said Eldariny (15.225). “Sono contento! – ci dice al telefono Angioletti – non tanto per il successo che arriva contro avversari non troppo quotati ma per il modo in cui ho saputo interpretare la gara. Come leader della classifica di qualificazione avevo tutto da perdere. La cosa più importante era fare bene il mio esercizio, perché facendo il mio sapevo che avrei portato a casa l’oro. Di solito, in questa situazione psicologica, anche i grandi campioni rischiano di sbagliare. A prescindere dai miei rivali – conclude il ginnasta azzurro - vincere in Coppa del Mondo è sempre prestigioso”. Per Matteo, che lo scorso anno aveva ottenuto un bellissimo bronzo nella tappa di Stoccarda, è una soddisfazione importante che lo ripaga, in parte, delle sofferenze patite in questi mesi per un problema alla caviglia destra. Il ginnasta di Meda si è sempre distinto, d’altra parte, per il suo coraggio e per uno spiccato senso del sacrificio, dimostrato soprattutto a Melbourne, quando, per il bene della squadra, strinse i denti, nonostante il riacutizzarsi di una infiammazione. A Volos, poi, nell’esaltare il bronzo di Coppolino, è passato forse in secondo piano il 5° posto di Angioletti, che, nonostante avesse saltato gran parte della preparazione, è riuscito, comunque, a centrare una finale europea. Dell’attuale generazione, soltanto Cassina a Parigi 2005 e Busnari a Montreux 2000, entrambi alla sbarra, erano riusciti a vincere un oro in World Cup, prima, naturalmente, dell’esploit di Matteo nelle Fiandre. “Dedico questa medaglia a me stesso – aggiunge il ginnasta della S.G. Meda - perché non è facile, quando sei infortunato, lavorare da solo in palestra o guardare i tuoi compagni che vanno e vengono per manifestazioni internazionali, mentre tu sei costretto a lunghi e noiosi esercizi di fisioterapia. Non posso, però, fare a meno di ringraziare lo staff medico, ed in particolare Salvatore Scintu, e la mia ragazza, Clara, che mi è stata vicina in questi mesi difficili. Purtroppo dopo l’operazione, che abbiamo deciso di fare il 22 dicembre proprio perché la riduzione dell’attività lo consentiva, ad aprile ancora faticavo a saltare. Mi sono perso, così, le gare di Serie A ed in Grecia ho fatto al volteggio solo il salto utile per la squadra. In estate, ad ogni modo, conto di riprendere anche in questo attrezzo, preparando un secondo salto che mi permetta di puntare alla finale mondiale”. Per quanto riguarda il resto degli italiani, orfani di Igor Cassina, bloccato all’ultimo momento da un fastidio al dito della mano, Enrico Pozzo, nelle qualificazioni di ieri, non è andato oltre il 18° posto nel corpo libero (14.400) ed il 16° alla sbarra (13.700). L’aviere di Biella, si è parzialmente riscattato, poi, al cavallo con maniglie, dove ha chiuso nono, in ex aequo con Alberto Busnari, entrambi prime riserve a 14.250. Per Busnari, campione assoluto di specialità, non è certo un risultato esaltante – “nella forbice mi sono preso dentro e sono caduto sul cavallo” dirà – ma il trionfo di Angioletti cancella ogni delusione e porta alla nazionale maschile una ventata di fiducia in vista dei Campionati del Mondo di ottobre ad Aarhus.

FINALE ANELLI
1. ANGIOLETTI Matteo ITA 15.625
2. GEORGALLAS Irodotos CYP 15.250
3. SAID ELDARINY Walid EGY 15.225
4. KAZLOV Ihar BLR 14.850
5. CARMONA Regulo VEN 14.775
6. BOTELLA Isaac ESP 14.625
7. KOBAYASHI Kenya JPN 14.350
8. AIT SAADA Fatah ALG 14.250

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http://www.gymnasticsresults.com/2006/gent2006m.html