Già dal primo esercizio si è capito che la finale junior di oggi al Campionato europeo di Glasgow sarebbe stata entusiasmante e le aspettative non sono state tradite. Il giro olimpico di oggi è iniziato al cavallo con maniglie. Edoardo De Rosa conquista il titolo continentale di questa specialità con il personale di 14.066. Argento all’inglese Jamie Lewis (13.733) e bronzo all’armeno Gagik Khachikyan (13.600). Un primato assoluto quello conquistato dal talento dell’ASD Ares nella categoria giovanile. Prima di lui Simone Bresolin si mise al collo il metallo di minor fattura salendo sul terzo gradino del podio di Sofia 2014. Ancora prima Luca Forte accrebbe il palmares FGI con un altro bronzo a Patrasso 2002. Andando ancora più indietro nel tempo Carlo Luini riuscì a mettersi al collo l’argento a Ginevra 1993, la stessa gara che vide sul terzo gradino del podio l’altro azzurro Matteo Martinelli. Anche per la maschile, nei campionati europei all’inizio degli anni ’90, veniva assegnato il titolo di specialità alla squadra. Ricordiamo il bronzo in questo attrezzo a Nantes 1989, Wolfurt 1990 e Arezzo 1992.

Sul quadrato scozzese il campione europeo 2018 ha dimostrato la classe e la forza di volontà di cui è dotato. Nicolò Mozzato vince l’argento con 13.666 punti posizionandosi dietro all’inglese Jamie Lewis (13.833) e davanti al russo Sergei Naidin (13.500), quest’ultimo a pari merito con Ares Federici che si ferma ai piedi del podio perché la sua esecuzione partiva da una nota di partenza di due decimi inferiore. Il talento della Spes Mestre fa ancora meglio di Riccardo Trapella a Karlsruhe nel 1986 e di Alberto Palla ad Ankara 1982. In entrambi i campionati continentali i due azzurri si fermarono sul terzo gradino del podio. La squadra azzurra di Nantes 1989 riuscì a vincere anche l’argento di questa specialità.

Il volteggio vale un’altra medaglia per l’Italia junior, questa volta di bronzo. Con 14.300 punti Ares Federici finisce dietro all’inglese Jake Jarman, argento con lo stesso punteggio dell’azzurrino ma davanti a lui perché la regola, in caso di pari merito, prevede il conteggio della difficoltà più alta del primo salto (5.6 contro i 5.2 di Ares Federici). L’oro se lo aggiudica il bielorusso Sviataslau Dranitski con 14.333 punti. Il sedicenne, astro nascente della Pro Patria Bustese, eguaglia il risultato ottenuto in questo attrezzo a Birmingham nel 2010 da Marco Lodadio, presente sugli spalti dell’Hydro Arena di Glasgow per fare il tifo insieme ai suoi compagni di squadra senior.

La competizione sul castello degli anelli non ha visto azzurri in gara. Supremazia russa in questa specialità. Grigorii Klimentev vince il titolo 2018 con 14.300 punti davanti al connazionale Viktor Kaliuzhin, argento con il personale di 13.866. Bronzo per Jamie Lewis a quota 13.700.

Le finali di oggi si sono concluse a parallele e sbarra. Nicolò Mozzato, salito per ultimo sulla sbarra, si guadagna la prima posizione con un incredibile 13.633. A nulla è servito il 13.300 dell’ungherese Krisztian Balazs, fermo sul secondo gradino europeo davanti al tedesco Daniel Woerz (13.066). La sesta medaglia del bottino azzurro ai XXXIII Europei di Glasgow rappresenta un altro primato. Nessuno a livello individuale, prima del mestrino classe 2000, ha vinto una medaglia in questa specialità junior. Prima di lui solo Mario Volta a Patrasso nel 2002. A livello di team, invece, l’ultracentenario palmarès FGI annovera gli argenti in questo attrezzo a Nantes nel 1989 e a Wolfurt 1990. Lay Giannini (Giovanile Ancona), invece, a causa di una piccola sporcatura sull’uscita alle parallele termina la sua ottima finale ai piedi del podio continentale con 13.500 punti. Oro, argento e bronzo rispettivamente all’ucraino Illia Kovtun, al tedesco Karim Rida e allo svizzero Dominic Tamsel.

Foto Dario Ventre/FGI