A 17 anni dal primo titolo europeo l’idolo di casa, Marian Dragulescu, centra l’oro al corpo libero all’età di 37 anni. Il vice campione olimpico di Atene 2004, secondo a Berna lo scorso anno dietro al russo Nikita Nagornyy, con 14.500 si impone, al termine di una finale di altissimo valore tecnico, di appena 34 millesimi su Dmitrii Lankin, sulla piazza d’onore a quota 14.466 e bravo a riproporre in gara, dopo molto tempo che non si vedeva, il Liukin, un triplo salto dietro. Terzo Alexander Shatilov (14.400), lo specialista israeliano capace di diagonali incredibili, purtroppo non completamente stoppate. Sottotono l’ucraino Oleg Verniaiev. Il campione continentale All-around di Cluj Napoca con 14.033 e arrivi molto sporchi non va oltre la settima posizione. Agli anelli si conferma il campione mondiale e olimpico Eleftherios Petrounias che fa il vuoto con il personale di 15.433. Il ventiseienne di Atene, in questo momento vero e proprio marziano della disciplina, chiude con un piccolo salto all’arrivo, unica sbavatura al termine di un esercizio spaziale, ricco di elementi di forza immensa e di posizioni tenute fino all’esibizionismo. Niente da fare per il britannico Courtney Tulloch (15.066) e il russo Igor Radivilov (15.033), contenti della foto sul podio insieme a sua maestà Leuterīs. L’azzurro Marco Lodadio, terza riserva, non avrebbe di certo sfigurato in una final eight nella quale Lankin, ottavo, ha ottenuto lo stesso punteggio del romano in qualifica con tre punti in meno nella nota D. Precisa e ritmata la performance di David Beliavsky al cavallo con maniglie. Il russo con 15.100 riesce a spodestare il numero uno uscente, l’armeno Harutyun Merdinyan, bronzo in Romania con 14.833. Secondo l’ungherese Krisztian Berki con 14.900. L’olimpionico di Londra 2012 prende una penalità neutra da tre decimi, dovuta ad clamoroso ritardo sui 30 secondi concessi per salire sul castello. Inutile il ricorso, che lo lascia sul gradino cadetto del podio. Verniaiev, ancora sbiadito con 13.200, cade e finisce di nuovo settimo. Sul fronte femminile la francese Coline Devillard si aggiudica la sfida sulla rincorsa dei 25 metri femminili con la media del 14.467, grazie al valore più alto del primo dei due salti (14.633 con 5.8 di difficoltà). La regina del Concorso Generale Elissa Downie con 14.350 prova a contrastare la sedicenne della Borgogna, di un anno più piccola, ma senza riuscirvi. Gloria anche per l’Ungheria, che dopo l’exploit individuale di Zsofia Kovacs mette a segno un altro colpo con Devai Boglarka, bronzo con 14.317. Sul podio così ci vanno le stesse nazioni dell’All-around e le tre medagliate presentano tutte il doppio avvitamento dallo Yurchenko con note E molto simili, vicine al 9.00. Sugli staggi asimmetrici assistiamo ad una bella altalena di emozioni. Rebecca Downie, sorella maggiore di Ellie, infortunatasi al braccio cadendo dal Ginger, non riesce a difendere la corona. In un’insolita “vacatio” russa, la Belga Nina Derwael, oro con 14.633, tira fuori dal cilindro un esercizio pieno di abbuoni. La principessa juniores 2015, Elena Eremina con 14.300 riesce soltanto a tenersi dietro il duo composto da Elissa Downie – Elisabeth Seitz, pari merito con 14.133. Peccato per l’errore che esclude dai giochi la vice campionessa continentale Melanie Dos Santos.

Classifiche Finali per attrezzo maschili:

Classifiche Finali per attrezzo femminili: