Sofia - La Maschile combatte ma resta a guardare!
La Nazionale Italiana Senior di Ginnastica Artistica Maschile conclude al 10° posto il Concorso di qualificazione a squadre degli Europei di Sofia con il totale di 251.643. Il Team guidato da Andrea Sacchi, Paolo Pedrotti e Carlo Nobili, ampiamente rimaneggiato per le assenze di Matteo Morandi, del campione italiano assoluto Ludovico Edalli e di Lorenzo Ticchi - infortunatosi proprio in Bulgaria durante i primi allenamenti - manca così l’accesso alla finale di sabato 24 maggio (Diretta su Rai Sport 2 dalle 13.20 alle 16.10), finendo alle spalle della Svizzera, nona con 253.803, e ad oltre due punti dall’ottava, la Romania, ultima delle ammesse con 254.054. Nettamente al comando la Gran Bretagna con 267.076 punti, seguita, nell’ordine, da Russia (264.304), Ucraina (261.277), Bielorussia (260.161), Francia (259.779), Olanda (258.661) e Germania (254.627). Gli azzurri partono bene al corpo libero con 43.816, ma incassano subito la delusione del mancato ingresso nell’ottetto dei migliori di Andrea Cingolani, fermo a 14.500 (D. 6.300 E. 8.200). Il bronzo continentale in carica non stoppa un paio di arrivi sullo Tsukahara e nei tre avvitamenti conclusivi, piazzandosi dietro ai due compagni, quindi fuori dai giochi visto che in finale ne vanno due per nazione. Nel turno successivo della terza ed ultima suddivisione, al cavallo con maniglie, Tommaso De Vecchis cade sulla serie flop E, e con la formula del 5-3-3 (della rosa dei 5 ginnasti ne salgono tre all’attrezzo senza possibilità di scartare alcun punteggio) il suo 12.433 (D. 5.400 E. 7.033) rappresenta una frenata davvero brusca. Ma è da Busnari che arriva l’altra botta, questa volta meno leggibile. L’aviere di Melzo sceglie la strategia di non eseguire la serie flop e la sua nota di partenza scende a quota 6.800. Ciò malgrado è l’8.300 dell’esecuzione inflitto dalla giuria, francamente molto avaro, a relegare Alberto in nona posizione, primo delle riserve. Con il morale a terra i ragazzi del DTN Fulvio Vailati provano a compiere il miracolo, cercando una qualificazione sulla carta, viste le assenze e la concorrenza spietata, già molto difficile. Il carattere non è mai mancato a questa Italia e il 41.832 agli anelli autorizza a tentare la rimonta. Al volteggio apre Paolo Principi con una buona ribaltata e un avvitamento e mezzo avanti da 14.266 (D. 5.200 E. 9.066). Pozzo risponde con uno Yurchenko due avvitamenti da 14.300 (D. 5.200 E. 9.100) e lascia la rincorsa dei 25 metri allo specialista Cingolani. Andrea, grazie ad uno Tsukahara con due avvitamenti e mezzo da 14.800 (D. 5.600 E. 9.200) porta il punteggio di squadra azzurro a 43.366. Poi si concentra sul secondo salto, che potrebbe regalargli una finale, sotto gli occhi della fidanzata, Vanessa Ferrari, rimasta a Sofia per fare il tifo. Purtroppo però l’aviere di Macerata conclude il Roche (doppio salto avanti dalla ribaltata) con un piede fuori della linea e il conseguente 14.233 (D. 5.600 E. 8.733) non basta per rivederlo in gara domenica 25 (Differita Rai Sport 1 dalle 22.30 alle 02.40). Alle parallele pari, senza lo specialista Ticchi e nonostante l’inossidabile Pozzo - 14.366 (D. 5.400 E. 8.966) - la nostra Maschile si arrocca in difesa (40.665), pronta a sferrare l’ultimo assalto, sul giro della campanella, alla sbarra. Due cadute consecutive in uscita di Busnari sullo Tsukahara teso - 12.966 (D. 5.600 E. 7.366) – e di Principi sullo Tsukahara teso avvitato - 13.166 (D. 6.000 E. 7.166) – fanno sfumare ogni sogno di gloria, proprio mentre il russo Kuksenkov con il suo 15.300 certificava la nona piazza di Alberto al cavallo. Inutile anche il 14.466 (D. 6.500 – E. 7.966) dell’aviere di Biella, che esegue bene sia il salto di cui detiene il nome, in coabitazione con lo spagnolo Munoz, sia il Kolman (il Kovacs avvitato). Con un 40.598 Pozzo e compagni si vedono superare anche compagine elvetica e restano fuori da tutto. Domani, a partire dalle 17.00 locali (le 16.00 italiane) si torna in pedana con il Concorso Generale Juniores. In gara gli azzurrini Nicola Bartolini e Andrea Russo.
