Simone Bresolin vince la medaglia di bronzo juniores al cavallo con maniglie con il punteggio di 13.916. Il ginnasta di Rho, classe 1996 (ma è nato il 25 dicembre), migliora di tre decimi il punteggio d’esecuzione e finisce alle spalle del britannico Nile Wilson, oro con 14.200, e del russo Sergei Eltcov, secondo con 14.025. “Sono contento per Simone – ha dichiarato Paolo Siviero che lo segue insieme a Paolo Quarto alla Sampietrina Seveso – ha lavorato ed ascoltato tanto. Un risultato del genere, ad essere sinceri, è sempre stato nei nostri piani. Ci abbiamo lavorato sopra, credendoci, e alla fine siamo stati ripagati”. Deluso, invece, il cagliaritano Nicola Bartolini, che pur prendendo parte a due finali di categoria, resta a mani vuote. La promessa sarda, dotata di grande talento e carisma, con 13.166 finisce ultimo nella finale al corpo libero – vinta dal britannico Regini Moran sul connazionale Thompson e lo svizzero Coradi - a causa di una caduta sull’arrivo dell’ultima diagonale. L’errore sul Triplo avvitamento compromette una prestazione fin lì molto buona, ma non l’Europeo dell’azzurrino, ottavo giovane generalista del Vecchio Continente. Evidentemente la stanchezza dei 12 esercizi in pochi giorni (tra finali di squadra e all-around) incide anche al volteggio dove l’atleta dell’Accademia di Milano, seguito da Serguei Oudalov, incappa in un altro errore. Bartolini arriva scarso sul Kasamatsu con due avvitamenti e finisce a sedere, ma si riscatta prontamente nel successivo Yurchenko con due avvitamenti, premiato con un 14.300 (D. 5.200 E. 9.100). La media di 13.950 gli vale la quinta piazza, a meno di un punto, malgrado la caduta, dall’oro del russo Nikita Nagornyy. Sulla piazza d’onore Regini Moran, vanamente inseguito sulla rincorsa dei 25 metri dal belga Florian Landuyt. L’ultimo italiano in gara era Andrea Russo, anche lui reduce dal 17° posto nel Concorso Generale di venerdì. Il romano, altrettanto provato da questa esperienza straordinaria, chiude ottavo con il personale di 13.033. In testa, a sorpresa, l’austriaco Vinzenz Hoeck, che si impone sul britannico Brinn Bevan e sull’israeliano Eyal Glazer. I titoli di Parallele pari e Sbarra, senza azzurri in gara, finiscono entrambi al giovane Nile Wilson, che con 5 medaglie d’oro (una di squadra, una all-around e tre di specialità) è senz’altro il simbolo della rassegna bulgara. Sicuro protagonista del dream team di Sua Maestà in cammino per Rio de Janeiro. “Chiudiamo un Europeo iniziato alla grande – ha dichiarato il Presidente Riccardo Agabio - grazie al successo di Vanessa Ferrari al corpo libero, modello assoluto di dedizione e longevità agonistica, con un altro podio nella Maschile, il bronzo di Bresolin al cavallo con maniglie junior, questa volta simbolo della freschezza e del ricambio generazionale. Una medaglia che in parte mitiga la delusione per il mancato accesso in finale, tra i grandi, di Alberto Busnari, che per tecnica ed esperienza meriterebbe tutt’altri risultati. Bene hanno fatto anche Andrea Russo e Nicola Bartolini almeno fino a quando le forze fisiche e un carattere ancora in via di formazione li hanno sostenuti. Con Sarrugerio, Levantesi e quelli che sono rimasti a casa, direi che ci sia materiale davvero interessante su cui lavorare nel prosieguo del quadriennio. Così come non posso far a meno di constatare che la squadra maggiore, falcidiata dagli infortuni, non sia riuscita, in Bulgaria, a trovare l’energia per reagire, come ha fatto in tante altre occasioni. In particolare è stato un peccato che Andrea Cingolani non ce l’abbia fatta, quanto meno, a tentare di difendere il bronzo di Mosca e a dimostrare le sue enormi potenzialità. E’ proprio dall’analisi degli aspetti negativi che bisogna subito ripartire, senza dimenticare che l’unico obiettivo della Sezione è la qualificazione ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro”.