La grande famiglia della Federazione Ginnastica d’Italia si stringe forte al dolore dei due ex campioni azzurri Corrado Sorrentino e Rossana Pintus, i genitori della piccola Amelia Sorrentino, scomparsa prematuramente lo scorso 16 novembre all’età di soli 7 anni all’ospedale Brotzu dopo aver lottato per quasi una settimana contro una brutta malattia. Il papà Corrado, un ex nuotatore molto conosciuto in tutta la Sardegna, e la mamma Rossana, ex ginnasta nazionale di Aerobica all'inizio del 2000, tesserata per la Ginnastica Cagliari nonostante il dolore devastante hanno fortemente voluto la donazione degli organi della figlia affinché altri bambini potessero trovare la speranza di una vita migliore e dare così un senso all’assurda scomparsa della piccola. Amelia si era sentita male dopo un allenamento in piscina, seguendo le orme del papà nel nuoto, ha avvertito un fortissimo mal di pancia prima di perdere conoscenza. A nulla sono serviti i due interventi chirurgici ai quali è stata sottoposta, i medici non sono riusciti a salvarla da una malformazione congenita all’intestino della quale nessuno si era mai accorto prima. Il papà di Amelia, nel giorno del funerale, ha scritto una commovente lettera a L’Unione Sarda: Il buio è entrato nel nostro cuore, e non riusciamo a darci pace, perché non abbiamo una risposta sul perché possa essere successo tutto questo...Sin dal primo giorno sono state centinaia le persone che ci sono state vicine... sono stati fatti gruppi di preghiera, messe che tenevano accesa la speranza di sopravvivenza di Amelia, abbiamo avuto messaggi d’amore a distanza fin negli Stati Uniti... L’unico senso che vedo è questo, Amelia ha fatto in modo che le persone diventassero umane, che avessero cuore, che si unissero in preghiera e trovassero l’amore reciproco uniti con lo stesso scopo...Se vogliamo dare un senso a tutto dobbiamo far sì che l’amore sprigionato da Amelia sia il presupposto della vita, che non si fermi alla sua morte ma che sia vivo ogni giorno sempre, dimenticando le cose di poco conto e valorizzando invece ciò che nella nostra esistenza dovrebbe avere davvero importanza, la vita e l’amore per essa”.