I giochi Olimpici giovanili di Buenos Aires 2018 verranno ricordati anche per le imprese di una ginnasta quindicenne destinata a far parlare a lungo di sé. Giorgia Villa infatti, dopo il titolo all around e quello al volteggio, nella notte ha conquistato anche l’oro al corpo libero, completando un triplete senza precedenti (al quale si aggiunge l’argento sugli staggi). Con il personale di 13.300 (4.800 - 8.500), la stellina della scuderia di Enrico Casella, cresciuta alla Brixia di Brescia, ha fatto suonare per la terza volta l’Inno di Mameli, superando sul quadrato centrale dell’America Pavilion la britannica Amelie Morgan, seconda a quota 13.233, e l’ucraina Anastasiia Bachynska, bronzo con 13.166. E in Argentina, dove vivono tanti migranti italiani, è scoppiata la Villa-mania. Un’atmosfera molto simile a quella vissuta ai Giochi del Mediterraneo del 2005, ad Almeria, in Spagna, quando l’allora quattordicenne Vanessa Ferrari si presentò al mondo vincendo praticamente tutto, eccetto l’alloro alle parallele, dove (coincidenza!) giunse seconda. Per rimanere alla rassegna YOG, battuto il record di Singapore 2010, la prima edizione nella quale l’Italia collezionò tre piazzamenti (due bronzi e un argento) con Carlotta Ferlito. La siciliana fu poi l’unica di quella missione CONI a prendere parte alle successive Olimpiadi dei grandi, a Londra 2012. A Gennaio Giorgia – come le altre Fate, a cominciare dalle gemelle D’Amato ed Elisa Iorio - passerà di categoria, entrando di fatto sul rettilineo della road to Tokyo 2020. Nel frattempo l’azzurrina di Ponte San Pietro si diverte a vivere l’anteprima in formato junior, insieme al suo allenatore Marco Campodonico, che la segue tutti i giorni al PalAlgeco. L’unico tallone d’Achille dell’esperienza albiceleste, a volerne trovare uno, è stata la trave. Sia in qualifica, sia nella finale del Concorso Generale la Villa ha incontrato qualche difficoltà nella stabilizzazione delle parti centrali del suo esercizio. Nella final eight è riuscita, tuttavia, a sfiorare un altro podio, concludendo con il suo 12.966 (5.200 - 7.766), di un soffio alle spalle della Morgan, terza con 13.033. La corona dell’asse da cinque metri è andata alla cinesina TANG Xijing, che con 14.033 ha relegato la russa Kseniia Klimenko (13.533) sulla piazza d’onore. Sul fronte maschile, l’anconetano Lay Giannini conclude con un ottimo quinto posto alla sbarra e il personale di 12.800 (4.800 – 8.000). Anche per il ragazzo guidato da Riccardo Pallotta l’esperienza argentina si chiude con un “promosso” sul passaporto. Tra i funamboli del ferro si impone il giapponese Takeru Kitazono con 13.566. A seguire, nell’ordine, il brasiliano Diogo Soares (13.266) e l’ungherese Krisztian Balazs (13.233). Kitazono è il migliore anche sulle parallele con 14.166, e sugli staggi pari nulla possono, in questo caso, il cinese Yin Dehang (13.800) e il russo Sergei Naidin.

(Foto Simone Ferraro)

CLASSIFICA CORPO LIBERO FEMMINILE

CLASSIFICA TRAVE

CLASSIFICA PARALLELE PARI

CLASSIFICA SBARRA