«[...] inde ad Siciliam Tyrrenum, ab hac Cretam usque Siculum, ab ea Creticum.». Così Plinio il Vecchio descriveva quel tratto di Mare Nostrum che divide la Tunisia dall’Italia. Mare Siculo, lo chiamavano gli antichi. Ed oggi che per imprese ben diverse dalle guerre puniche, un gruppo di valenti ginnasti italici conquistano di nuovo Cartago - non per cancellarla, come proclamò Catone il censore di fronte al Senato romano, bensì per ricostruire un ponte ideale (oltre quel lembo d’acqua tristemente noto per i flussi migratori degli ultimi anni) che ricongiunga i popoli sotto la bandiera di un’unica cittadinanza sportiva - il Mare Siculo torna a tingersi d’azzurro. La terza edizione del Mediterranean Championship, dopo i Giochi di Tarragona, offre una nuova opportunità di amicizia tra le genti che da millenni si affacciano sullo stesso specchio d’acqua, scambiandosi culture, lingue e monomeri di DNA e creando di fatto un legame parentale che non potrà mai essere tagliato dalle linee di un confine geografico. In questo contesto si chiude la festa della ComeGym, che magari non avrà avuto l’eco dei Giochi di Pyeongchang, capace di riunire le due Coree. Tuttavia ha lanciato un segnale di speranza, declinato nelle categorie giovanili, quelle più sensibili delle nuove generazioni, legandole tra di loro, nei tre cerchi della Mediterranean Gymnastics Confederation e nel ricordo di Tunisi 2018. Tra queste promesse si sono segnalati in particolare Lorenzo Casali (Ginnastica Ancona) - oro al corpo libero, argento al cavallo con maniglie e agli anelli, bronzo alla sbarra - e Mirko Galimberti (Sampietrina), il migliore sul castello degli anelli e sulla piazza d’onore del volteggio. Il terzo moschettiere della nostra Sezione GAM, guidata dal DTN Giuseppe Cocciaro, Ivan Brunello (Ares), torna a casa, invece, con il titolo della sbarra. Se a questi risultati aggiungiamo i tre bronzi dell’Aerobica con Sara Cutini (Artistica Porto Sant’Elpidio) nell’individuale femminile, Francesco Sebastio (Ginnastica Francavilla) nel maschile e con il Trio (Cutini, Sebastio e Matteo Falera della Ginnastica Agorà), il bottino FGI assume dimensioni impressionanti. 22 Medaglie (11 O. – 5 A. – 6. B) di cui tre nell’Aerobica, nove dall’Italdonne e 10 dagli uomini, costringono il capo delegazione, Francesco Musso, a pagare un notevole extra bagaglio, dovuto al peso del metallo prezioso caricato nelle valige della nostra meglio gioventù. Un gruppo di ragazzi e ragazze che torneranno con un gran mal d’Africa ma anche con una sacca piena d’esperienza da riporre, nello spogliatoio della propria palestra, in un cassetto traboccante di sogni!

di David Ciaralli