Un regalo portato dal nuovo anno 2018. Fino a quel momento, infatti, la tensione "storica" tra Corea del Sud e Corea del Nord andava toccando livelli sempre più pericolosi considerando che di lì a 40 giorni avrebbero preso il via le Olimpiadi invernali di Pyeongchang, nel Sud, a 80 km dal confine con il Nord. Nel primo giorno dell'anno, infatti, è arrivata l'apertura del leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, nel corso del suo messaggio alla Nazione. Proprio nelle stesse ore in cui il dialogo a distanza con Donald Trump era su chi avesse il bottone nucleare piu' grosso sulla scrivania. "I Giochi invernali che si terranno in Corea del Sud saranno una grande opportunità per il Paese. Siamo pronti a fare diversi passi, incluso l'invio di una delegazione". Queste parole, come d'incanto, hanno rassicurato Seul che ha colto la palla al balzo ed ha attivato immediatamente tutte le strade diplomatiche per un incontro che è avvenuto una settimana dopo, il 9 gennaio, a Panmunjon, lo storico villaggio dove nel 1953 venne firmato l'armistizio tra i due Paesi. Da qui in poi solo un crescendo di ulteriori incontri e di mani tese, da una parte e dall'altra, con il fiato sospeso di tutti, fino al suggello davanti al Cio, tutti assieme, il 20 gennaio. Ed alla fine è stato lo sport ad arrivare lì dove la politica e la diplomazia hanno faticato ad arrivare. Come nel lontano 1971 quando, in piena crisi di rapporti, i cinesi del tennistavolo invitarono i loro colleghi americani che si trovavano in Giappone ed anche grazie a questo clima di distensione (passata alla storia come la "diplomazia del ping pong") l'anno dopo avvenne lo storico incontro tra Mao e Nixon. Le Coree sfileranno assieme domani al Pyeongchang Olympic Stadium per la quarta volta nella storia dopo Sydney 2000, Atene 2004 e Torino 2006 con due atleti (uno per Paese) a portare il vessillo della Corea unita. Ma non finisce qui. Ci sarà, per la prima volta, una nazionale unica per il torneo olimpico femminile di hockey ghiaccio e la Corea del Nord prenderà parte ai Giochi con 22 atleti, distribuiti in cinque discipline (hockey ghiaccio, pattinaggio di figura, short track, sci alpino e sci di fondo). Tra loro anche i pattinatori Ryom Tae Ok e Kim Ju Sik, che avevano da soli conquistato le Olimpiadi ma che non erano poi stati iscritti. E poi nello short track sono stati ammessi in campo maschile Jong Kwang-bom nei 1500 e Choe Un-song nei 500; tre posti sono stati concessi nel fondo (Han Chun-gyong e Pak Il-chol nella 15 km tl maschile e Ri Yong-gum nella 10 km tl femminile) e tre nello sci alpino (Choe Myong-gwang, Kang Song-il e Kim Ryon-hyang, ammessi nelle prove di gigante e slalom). Insomma, da Pyongyang è già arrivata ed arriverà nel Sud una delegazione complessiva di 550 membri (comprese le Paralimpiadi) fra atleti, giornalisti, dirigenti, cheerleader e una squadra di taekwondo che terrà una esibizione. Viste le sanzioni Onu, la delegazione raggiungerà la sede dei Giochi via terra passando proprio attraverso Panmunjom, ma l'importante è che arrivi e che il mondo viva in pace questi giorni. Sperando che, finiti i Giochi, non arrivi il "bloody nose" americano, di cui si parla tanto già da diverse settimane.

di Gianfranco Merenda

Foto Ferraro-Pagliaricci GMT