Santa Sede e movimento olimpico, un rapporto sempre più stretto. Per la prima volta, infatti, il Vaticano è stato invitato ed ha partecipato, in qualità di osservatore, alla 132esima sessione del Comitato internazionale a Pyeongchang, sede delle Olimpiadi invernali. E la Santa Sede sarà presente anche domani alla cerimonia di inaugurazione dei Giochi. Un rapporto sempre più stretto, che ha radici lontane e che è iniziato a livelli così alti già dalle Olimpiadi di Rio de Janeiro del 2016. "Stiamo trattando con il Comitato esecutivo del Cio per costruire un rapporto stabile tra la Santa Sede ed il comitato olimpico. Non so se in futuro si arriverà ad un Comitato olimpico nostro, ma sicuramente vogliamo promuovere questi valori ed essere presenti alla vita del movimento olimpico. Se poi in futuro ci sara' anche qualche atleta del Vaticano non lo so, forse non è necessario" ha dichiarato Monsignor Melchor Sßnchez de Toca, sottosegretario del Pontificio Consiglio della Cultura (presieduto dal Cardinale Gianfranco Ravasi), e capo delegazione della Santa Sede in Corea del Sud, presente oggi alla Welcome Ceremony dell'Italia al Villaggio atleti. "Per la prima volta ha partecipato alla sessione olimpica una delegazione della Santa Sede, con un invito ufficiale in qualità di osservatori - racconta Monsignor Sanchez -. Si tratta di un fatto storico, essendo la prima volta della presenza della Santa Sede a eventi olimpici di questo livello. Un invito molto importante per la Santa Sede". Tante le convergenze tra le due entità mondiali. "C'è convergenza di valori tra mondo sportivo e soprattutto olimpico ed i valori del Vangelo. Non a caso il barone De Coubertin, che aveva avuto un'educazione cattolica, ha tratto spunto da questa per ridare vita al movimento olimpico. Noi vorremmo un maggior contatto tra questi due mondi che non sempre comunicano molto. E quindi una maggiore presenza dello sport all'interno della vita della Chiesa, nelle nostre Parrocchie come già avviene con gli oratori e, viceversa, una maggiore presenza della Chiesa all'interno del mondo dello sport, possono portare contenuti di etica, morale e saggezza che per noi viene dal vangelo" spiega Sanchez, spesso personalmente impegnato anche sulle strade come partecipante alle corse di atletica. Già a Rio, nel 2016, la sua presenza non passò inosservata, anche se il clima, ma non lo spirito, qui in Corea è totalmente diverso. "In effetti, la prima differenza con Rio è il freddo che in questi giorni ha avuto punte di -20. Le sensazioni sono straordinarie, il villaggio olimpico dove per 20 giorni convivono insieme tutti gli atleti partecipanti, è una rappresentazione in piccolo di quello che potrebbe diventare un mondo in pace. Sarebbe realizzare un sogno. Dura poco ma, come ha detto il presidente Bach nel suo discorso, questi piccoli gesti possono cimentare il cammino della pace. Un concetto che Papa Francesco ha ripreso nel messaggio rivolto alle Olimpiadi".

di Gianfranco Merenda

Foto Ferraro-Pagliaricci GMT