Belle, brave ed intelligenti. Le ginnaste della Squadra nazionale di Ginnastica Ritmica, fresche del terzo titolo mondiale consecutivo sono campionesse in pedana come nel quotidiano. A dimostrarlo, ieri, forse la più rappresentativa del gruppo, Elisa Santoni, capitana “Testa e Cuore”. Aviere capo dell’Aeronautica Militare, l’atleta romana ha superato, infatti, brillantemente l’esame di Anatomia 1 presso la facoltà di Scienze Motorie dell’Università de L’Aquila. 30 e lode per Sasà, che dopo la giuria di Montpellier ha conquistato anche il prof. Giuseppe Ricciardi: “Sono andata prima dall’assistente – racconta come farebbe uno studente qualunque– ed ho risposto bene a tutte le sue domande. Poi il titolare della cattedra per la verbalizzazione ha voluto interrogarmi ancora. Sapeva chi fossi, ma è stato irreprensibile. E’ stata dura, qui non c’erano le giudici di Difficoltà, Artistico ed Esecuzione, ma alla fine ho vinto sempre io – prosegue scherzando – L’istruzione è molto importante, perché la vita non ti regala niente, e quindi conviene in futuro incorniciare anche un pezzo di carta oltre alle medaglie. Ho studiato tutta l’estate per prepararmi a questa Sessione, alla sera, nella mia stanza del Villaggio Girasole di Follonica, oppure negli intervalli dell’allenamento, al Palagolfo. Adesso mi prendo una bella vacanza, una settimana in Egitto con le mie compagne”. E già, riposo meritatissimo, sotto tutti i punti di vista. Spesso si dipingono i ragazzi d’oggi come dei perditempo o dei bamboccioni. Elisa, che vive lontano dalla sua famiglia da 11 anni, in ritiro collegiale permanente presso il CTF di Desio, all’età di 23 anni, argento olimpico, tre volte iridata e laureanda,  è un esempio per tutta la sua generazione. Ma soprattutto per quegli adulti che spesso non sanno interpretare i sogni dei propri figli. “Se ci riesco – conclude – prima della riapertura del Centro Tecnico Federale vorrei dare Diritto”. E già, meglio togliersi più esami possibili, perché dopo c’è da preparare i Giochi di Londra, la terza Olimpiade della sua giovanissima carriera.