L’aspettativa di una medaglia olimpica per la Squadra Nazionale di Ginnastica Ritmica non derivava certo dal campanilismo, ma dalla consapevolezza dell’ottimo lavoro di preparazione tecnica tenacemente fatto dalle nostre ginnaste sotto la guida dello staff tecnico federale. Che la medaglia fosse comunque un traguardo difficile da raggiungere era evidente solo osservando quanto accaduto in competizioni precedenti, e restringendo l’esame alle ultime, possiamo ricordare il campionato d’Europa a Holon (ISR), dove nel concorso generale la Squadra fu relegata al quarto posto, cedendo il passo a Russia, Bielorussia e Israele. In quella gara tuttavia ci lasciammo alle spalle la Bulgaria e Spagna. Nelle successive tappe di coppa del mondo (a parte l’infausta esperienza a Sofia dove i punteggi impazzirono letteralmente per molte formazioni come peraltro era già successo a Lisbona) avevamo ottenuto ottimi punteggi nell’esercizio misto (ricordo il 18.300 di Kazan e il 18.500 di Baku ultima tappa) unanimemente riconosciuto di grande pregio sia per difficoltà tecniche che per forza esecutiva. La grande incognita poteva essere il fatto di disporre di una squadra composta per 4/5 da ginnaste esordienti ai giochi olimpici e quindi un ruolo decisivo avrebbe potuto averlo il fattore emotivo se per qualche ragione qualcuna di loro avesse ceduto all’ansia della gara. Fin dalla fase eliminatoria è sembrato chiaro che l’idea della giuria era quella di mantenerci al quarto posto. Infatti nonostante una prestazione di gara esente da errori evidenti, non siamo riusciti a superare la formazione russa (che ha condotto una gara fallosa) né quella Bielorussa la cui prestazione è stata inferiore, pur pulizia di gara, alla nostra (infatti lo scarto era di qualche millesimo il che dimostra l’opinabilità della collocazione in classifica). Più “preoccupanti” sono stati i punteggi riportati nelle Difficoltà da Giappone (nell’esercizio misto ha ottenuto un inedito 9 che non ricordo a memoria in altre occasioni) ed il nostro punteggio fermo a 8.8 senza grossi errori. In finale la nostra Squadra ha commesso un errore nell’esercizio ai nastri, con una perdita di attrezzo. Nel complesso l’esercizio tuttavia è risultato assai meno falloso di quello della rappresentativa russa che però ha ottenuto un punteggio non poco superiore al nostro (17.516 ITA, 17.600 RUS). Quindi eravamo ancora quarte non per demerito. Nell’esercizio misto la Russia ha ottenuto il punteggio di 18.600 balzando dal terzo posto al primo in classifica. L’esecuzione dell’esercizio misto della nostra Squadra è stato convinto e convincente, con elementi di elevata spettacolarità e difficoltà, che hanno entusiasmato ed emozionato addetti ai lavori e non. Il punteggio ottenuto 18.016 di gran lunga inferiore a quello della Russia, ed anche notevolmente più basso rispetto al ranking le collocava al terzo posto. La medaglia sfumava definitivamente dopo la prestazione della Bulgaria che incredibilmente otteneva un punteggio superiore a quello della nostra Squadra eguagliando la formazione spagnola in un rocambolesco pari merito. Per uno scarto di circa 0.20 di punto la nostra Squadra non ha ottenuto quella medaglia olimpica che certamente avrebbe meritato per la gara complessivamente condotta, tenuto conto delle quattro routine ed in particolare per la bella prova della finale. Va dato quindi il merito alle nostre atlete, e a chi le ha preparate, della bella prova agonistica: sono scese in pedana con la forza e le capacità delle veterane, hanno dimostrato coesione ed intesa eseguendo esercizi complessi sulla pedana olimpica, senza timori od incertezze. Non hanno mai avuto cadute di rendimento (a differenza di tutte le squadre medagliate e non eccetto la Spagna, che pure ha condotto una gara pulita tuttavia con esercizi molto più lenti dei nostri) . Si è vista una Squadra che ha fatto onore alla nostra Federazione ed ai colori dell’Italia, che certamente avrebbe meritato di salire sul podio olimpico se solo avesse ottenuto nell’esercizio misto il punteggio che le competeva.


 


Grazia Ciarlitto


Consigliere Nazionale FGI con Delega alla Sezione di Ritmica