Da Max ad Alex, dovrebbe cambiare il nome della Schmeling Halle di Berlino. Sì perché la nostra Alexandra non smette di stupire, anzi mette la firma anche sulla tappa tedesca della FIG World Challenge Cup, incrementando la propria collezione personale, dopo il bronzo al nastro a Pesaro e l’argento alla palla a Sofia. Con il personale di 17.750 (D. 9.100 - E. 8.650) l’Agiurgiuculese conquista la piazza d’onore al cerchio, dietro la russa Ekaterina Selezneva, leader di specialità con 18.050 (D. 9.500 E. 8.550). Bronzo per l’ucraina Olena Diachenko con 17.150 (D. 9.500 E. 7.650), mentre l’altra azzurra seguita da Monia Di Matteo, Alessia Russo (Armonia d’Abruzzo), conclude in 7ª posizione con un 15.800 (D. 8.300 E. 7.550) e uno 0.05 di penalità. La ginnasta dell’ASU di Udine, allenata da Spela Dragas e Magda Pigano, conquista inoltre due quarti posti di assoluto prestigio nella finale al nastro, dove a causa di una perdita chiude ai piedi del podio con 15.450 (D. 7.500 E. 7.950), e in quella con la palla, in realtà 5ª a quota 15.950 (D. 8.100 E. 7.900), ma con lo stesso punteggio della russa Iulia Bravikova, davanti in virtù della migliore esecuzione (8.050). La delegazione italiana torna dalla missione teutonica con un riscontro più che positivo, dunque, soprattutto in previsione dei Mondiali di Pesaro, in programma dal 30 agosto al 3 settembre. “Alexandra è in grande forma – ha dichiarato a Ginnastica Ritmica Italiana Marta Pagnini, presente a Berlino nelle nuove vesti di ufficiale di gara – deve solo imparare ad avere una tenuta costante per tutta la gara. E’ una tra le più piccole, ma ha degli esercizi tra i più difficili e spettacolari del mondo, tanto che molte colleghe giudici si sono avvicinate a me complimentandosi. Una ha addirittura esclamato che il suo esercizio alla palla, è l’unico di cui si ricorda dell’intera gara“. Per la cronaca la finale alla palla se la aggiudica ancora una volta la Selezneva (p. 17.450), seguita dalla kazaca Sabina Ashirbayeva (p. 16.850) e dalla bielorussa Katsiaryna Halkina (p. 16.450). Quest’ultima, invece, si porta a casa il nastro d’oro (p. 16.700), precedendo nell’ordine, la Bravikova (p. 16.600) e la Selezneva (p. 16.450). Finale senza italiane alle clavette, specialità che incorona la Bravikova (p. 18.400), brava a prevalere sulle solite Selezneva (p. 16.850) e Halkina (p. 16.600). Orfana delle meravigliose Farfalle di Emanuela Maccarani, in preparazione alla base di Follonica, la competizione a squadre registra la doppia affermazione della Russia che, sia con i 5 cerchi con 18.700, sia con 2 funi e 3 palle con 18.350, riesce ad avere la meglio sull’Ucraina (17.500 - 17. 850). Bronzo per la Bielorussia (p. 17.950) con l’attrezzo singolo e per l’Azerbaijan (p. 17.500) nel misto.