Desio, Follonica,Molfetta. La marcia di avvicinamento della nazionale italiana di ritmica incontro al suo appuntamento con la Storia, segna la sua ultima tappa in terra di Puglia. Questa regione è da sempre la porta privilegiata per la Grecia e per il vicino Oriente e “Puglia, Atene” è il nome dato ad una serie di manifestazioni pensate per festeggiare l’evento olimpico di cui il triangolare di ritmica tra Italia, Russia e Polonia rappresentava il clou dell’aspetto sportivo. Protagoniste la Russia campione olimpico e del mondo, cui solo un cataclisma potrà impedire di bissare il titolo conquistato quattro anni fa a Sydney; la dignitosa Polonia, decima a Budapest, che qui a Molfetta ha giocato consapevolmente il ruolo di sparring partner; e infine l’Italia, la grande promessa, la rivelazione degli ultimi anni, la sola potenzialmente in grado di superare artisticamente le stesse maestre russe. Insomma la squadra più attesa, quella che ad Atene avrà addosso gli occhi di tutti proprio perché sono in molti a darla già sul podio. Ma questa specie di designazione ante litteram che già in passato ha prodotto vittime illustri, potrebbe anche rivelarsi un’arma a doppio taglio che andrà usata ad Atene con la massima accortezza. Emanuela Maccarani ha l’abilità e l’esperienza per gestire al meglio questa situazione e le sue ragazze una sana consapevolezza dei propri mezzi tecnici. Purtroppo a Molfetta i molti spettatori accorsi per acclamare Falca e Co. (Marinella Falca è originaria di Giovinazzo, a pochi km. da qui) hanno assisitito ad uno spettacolo fortemente condizionato dal clima equatoriale che si respirava all’interno dell’impianto “Giosuè Poli”. Una stonatura non certo attribuibile all’organizzazione precisa e puntuale del comitato regionale Puglia della FGI, che ha pero’ finito per alterare l’andamento della gara, come hanno confermato allenatrici e ginnaste.
Difficile mantenere le prese degli oggetti, nastri che si incollano alle epidermidi sudate e fatica moltiplicata da una umidità amazzonica. Le azzurre, reduci da una serie di manifestazioni che in questa settimana le hanno viste impegnate a Monopoli e a Giovinazzo, hanno sofferto questa situazione in misura maggiore rispetto alle colleghe russe, che una volta in pedana sembrano impermeabili a qualsiasi evento che non sia la performance dell’esercizio. “E’ successo un po’ tutto – ha commentato la direttrice tecnica Marina Piazza – anche un po’ di sfortuna con il nastro che si stacca dalla bacchetta. Ma se proprio doveva succedere, è stato meglio che sia successo qui e ora.” Tra le individualiste, facile vittoria di Laura Zacchilli, che il prossimo 13 settembre al ritorno da Atene giurerà da aviere nel corpo dell’Aeronautica Militare, sulle seconde e terze linee russe, sopravanzate anche da Julietta Cantaluppi, concentrata e determinata come pure la giovane Bea Zancanaro, in una gara comunque destinata a fare da sfondo alla grande festa di una squadra che tra meno di un mese avrà addosso gli occhi del mondo. (f.bi.)