La settimana scorsa Angelica Savrayuk è sbarca ad Arezzo per rendere omaggio alla sua ex allenatrice, Manola Rosi, prematuramente scomparsa nel 2009. L'atleta olimpica del Gruppo Sportivo dell’Aeronautica Militare è stata accompagnata al cimitero dove, al riparo da telecamere e curiosi ha portato sulla tomba dell’indimenticata insegnante la medaglia di bronzo vinta con la Squadra dio Ginnastica Ritmica a Londra. "Purtroppo non posso dirglielo, ma questa medaglia è dedicata a lei", aveva confessato la ginnasta in un'intervista al Corriere di Arezzo subito dopo la fine dei Giochi Olimpici. E pensare che poteva addirittura essere un argento, sfuggito dalle mani delle Farfalle iridate insieme al nastro, nella finalissima del 12 agosto scorso. "Ma il bronzo olimpico è sempre una grandissima soddisfazione", aveva aggiunto la Savrayuk. "Questa è stata la mia Olimpiade più bella". Subito dopo la visita al cimitero Angie si è recata nella sede della palestra della Società Dilettantistica Ginnastica F. Petrarca 1877 dove si è trattenuta fino al pomeriggio inoltrato. La bella campionessa di origini ucraine arrivò ad Arezzo nel 2004, quando aveva 15 anni. È stata cresciuta da Manola Rosi finché non è passata a Desio, alla corte di Emanuela Maccarani, grazie alla quale prese parte ai Giochi di Pechino. Un quarto posto e tanta amarezza, parzialmente cancellata con tre i titoli mondiali consecutivi: Mie 2009, Mosca 2010, Montpellier 2011. Un grande motivo d’orgoglio per tutti i suoi concittadini “adottivi”, dal momento che Anzhelika è stata l'unica donna del territorio aretino a partecipare alle Olimpiadi londinesi e a riportare una medaglia. Dedicata da un’allieva dal cuore grande alla maestra rimasta nel cuore di noi tutti.