"Non voglio partecipare alle Olimpiadi in una posizione secondaria". Dilma Rousseff, presidente del Brasile eletta nel 2014 e allontanata dall'incarico da 2 mesi e 2 settimane, ha parlato dell'appuntamento di Rio de Janeiro in un'intervista all'emittente francese RFI. "In primo luogo, questi Giochi sono frutto di un grande lavoro dell'ex presidente Lula, che li ha voluti in Brasile. In secondo, c’è stato un grande sforzo del governo federale per rendere possibili le infrastrutture del Parco Olimpico e del Villaggio di Deodoro", ha dichiarato l'esponente del PT sostituita nell'esecutivo da Michel Temer, presidente ad interim e membro del partito centrista del PMDB. "I problemi del villaggio - ha voluto chiarire - derivano da una partnership fra il comune di Rio de Janeiro e il settore privato". Dilma Rousseff ha inoltre affrontato un punto delicato per l'opinione pubblica internazionale: il timore di attacchi terroristici. "Il Brasile è sempre stato in contatto con tutte le unità d'intelligence del Mondo. Abbiamo la miglior sicurezza possibile. Inoltre, qui non abbiamo conflitti etnici e tantomeno religiosi. Il clima è migliore. Sono consapevole che ciò non costituisca una garanzia assoluta, ecco perché' abbiamo adottato tutte le precauzioni necessarie". Secondo la presidente la citta' di "Rio de Janeiro è pronta per ricevere i Giochi", ma è necessario che "le autorità non riposino nel periodo pre-olimpico". "Non mi risulta che in Brasile ci siano mai stati problemi di carattere terroristico", ha aggiunto il presidente del Coni Giovanni Malagò a margine dell'incontro in Campidoglio con gli atleti romani in partenza per Rio. "So che il livello di attenzione è particolarmente alto - ha aggiunto il numero uno dello sport italiano - In questi giorni hanno fatto tutta una serie di azioni atte a prevenire eventuali, possibili problematiche. Magari veniamo smentiti domattina ma oggettivamente mi sembra che problemi nel Paese non siano stati evidenziati".