Musica, colori e un pizzico di saudade, di nostalgia. A ritmo di samba Rio de Janeiro, saluta i suoi Giochi, i primi in Sudamerica, criticati per qualche problema nell'organizzazione, ma tutto sommato andati in archivio senza grossi grattacapi. Nonostante la pioggia ed il vento, è una festa a cielo aperto, la Cerimonia di Chiusura dell'edizione brasiliana dell'Olimpiade, che idealmente porge il testimone a Tokyo2020. Il Maracana, non riempito in tutti i settori, si trasforma in una sorta di 'carnevale', che esalta tutti i colori del Brasile, i luoghi simbolo di Rio e i cinque cerchi, formati da centinaia di performers. Il primo grande omaggio è per un mito della musica carioca, Martinho Da Vina, per passare al ricordo di un'artista come Carmen Miranda. In mezzo, l'inno brasiliano cantato da 27 bambini, in rappresentanza dei 26 stati più il distretto federale. La sfilata delle 207 delegazioni è allegra e poco formale, senza protocollo o ordine alfabetico. Quella italiana, guidata dal portabandiera Daniele Lupo, il beach capace di arrivare ad uno storico argento assieme al suo compagno Paolo Nicolai, sfila accanto alla Giamaica. Ci sono le ragazze della Ritmica assenti nella Cerimonia di Apertura, mentre l’Artistica, partita da una settimana, segue l’evento in Tv dall’Italia. Vanessa Ferrari guarda la festa di Rio con la duplice “tristeza” di un bronzo sfuggitole di un soffio e per la scomparsa di Daniela Dessì, il soprano che ha prestato la voce insieme a Fabio Armiliato per il suo Nessun Dorma: “E’ venuta a mancare una donna dalla voce per me indimenticabile – ha detto il caporal maggiore dell’Esercito Italiano – Sono davvero colpita di questa improvvisa perdita…Per me non finirà mai di cantare”. Chiusa con i fuochi d'artificio la parata degli atleti rimasti, la pioggia aumenta d’intensità e il palco è per Julia Michaels, cantautrice americana che fa da sponda ad una celebrazione dell'arte dei nativi, con il coro tradizionale di bambini del Guaranì. C’è la premiazione della maratona del mattino, con il presidente del Cio Thomas Bach e quello della Iaaf Sebastian Coe, davanti ai quali vengono presentati al pubblico i nuovi rappresentanti degli atleti del Comitato Olimpico Internazionale. Tra questi l'astista Yelena Isinbayeva, costretta a rinunciare ai Giochi per la decisione della Iaaf di escludere l'atletica russa praticamente in blocco per il doping di stato accertato dal cosiddetto rapporto McLaren. Tocca poi alla bandiera olimpica essere ammainata e consegnata e, dopo essere stata sventolata dal sindaco di Rio, Eduardo da Costa Paes, e dal presidente del Cio, Thomas Bach, a Yuriko Koike, la governatice di Tokyo,  la città giapponese che ospiterà le Olimpiadi Estive nel 2020. Il primo ministro giapponese, Shinzo Abe, e' poi uscito da un cilindro, dopo un filmato di una Tokyo moderna e proiettata verso il futuro. "See you in Tokyo", "Arrivederci a Tokyo", e' lo slogan scelto dai nipponici. Prima che il Maracana si trasformi in un 'sambomodro', Bach dichiara chiusi ufficialmente i Giochi. "Vi amiamo, brasiliani. Grazie per la ospitalità, in questi  17 giorni il Brasile intero ha ispirato il mondo: è un momento difficile per tutti ma qui c'era una irresistibile voglia di vita. Le Olimpiadi hanno dimostrato come il valore della  diversità sia un arricchimento per tutti - ha detto il presidente del Cio – Grazie a tutti i volontari, i vostri sorrisi hanno riscaldato i nostri cuori. E grazie agli atleti olimpici seduti in platea, siete la forza dello sport, dimostrando come si possa competere in amicizia, rispetto e armonia, uniti nella diversità, vivendo in un unico villaggio olimpico e mandando al mondo un messaggio di pace". Bach ha poi ringraziato la delegazione dei rifugiati: "Ci avete ispirato con il vostro talento e siete stati un esempio di speranza”. Poi, rivolto al pubblico: "Siamo arrivati in Brasile come ospiti, torniamo a casa come amici. Sarete per sempre nei nostri cuori, sono stati Giochi meravigliosi nella Città Meravigliosa. Hanno lasciato nuovi diritti per la generazioni che verranno, la storia di Rio sarà un'altra dopo i Giochi". Bach ha infine premiato con la Coppa Olimpica la città carioca, che ora passa il testimone a Tokyo dando appuntamento al 2020.