"Consiglio alla sindaca e al vicesindaco di non presentare quella mozione per il ritiro della candidatura in Consiglio comunale. Una mozione presa da Wikipedia, tale e quale, che parla di città che non si sono mai candidate all'Olimpiade del 2024. E' imbarazzante, non parlate di cose che non conoscete". Lo ha dichiarato il presidente del Coni Giovanni Malagò nella conferenza stampa convocata al Foro Italico dopo il no del sindaco Virginia Raggi alla candidatura ai Giochi del 2024. "Olimpiadi non si vogliono fare, perché'? Non c’è un motivo vero" - ha detto il numero uno dello Sport Italiano. "Era tutto predisposto, tutto già scritto - ha aggiunto - E' solo un discorso di principio. Se fosse per un timore di ruberie, noi diciamo: fatele voi le Olimpiadi, organizzatele voi. Quale migliore garanzia? Volete modificare il dossier? Potete farlo entro febbraio. Perché' l'amministrazione comunale non vuole il referendum sulla candidatura olimpica? Perché' hanno i sondaggi come li abbiamo noi. Ogni giorno che passa, la percentuale delle persone favorevoli a Roma2024 aumenta. A maggio avevamo il 40-45 per cento, l'ultimo dato parla dell'85 per cento. Soprattutto nelle periferie" ha detto l’inquilino del Foro Italico. "Oggi sono sereno, la realtà dei fatti è sotto gli occhi di tutti. Se l'amministrazione comunale vota una delibera che dà discontinuità amministrativa, se ne assume la responsabilità: noi abbiamo speso soldi pubblici che ci sono stati affidati, è tutto documentato". Malagò ha poi commentato il post nel quale la Raggi parlava dell'organizzazione delle partite di Euro 2020 "grazie allo sblocco delle procedure comunali e alla stretta collaborazione con Figc e Coni". "Non è così e lo dimostra la corrispondenza con Gianni Infantino (all'epoca segretario Uefa, ndr) - ha spiegato il Presidente del Comitato olimpico italiano - Sono stato io, nel 2014, a metterci la faccia per dare le garanzie sull'Olimpico, di proprietà del Coni. Perché' già all'epoca si parlava di candidatura olimpica: se ora si ritira la candidatura, il Coni quei soldi, circa 10 milioni e 600mila euro, non può più tirarli fuori. Questo è il primo di tanti problemi". Tanti i commenti sull’imbarazzante corto circuito istituzionale. “Oggi il mondo dello sport azzurro ha vissuto una delle sue pagine più tristi della sua storia - ha dichiarato il presidente della Federginnastica Riccardo Agabio – più per i modi che per la sostanza. Il no ai Giochi Olimpici di Roma era nell’aria, ma non mi aspettavo un atteggiamento così irriguardoso nei confronti di istituzioni che stavano lavorando per portare ulteriore lustro al nostro paese, soprattutto sotto gli occhi esterrefatti dei nostri interlocutori internazionali. Ricordo, quando ero Vice Presidente Vicario del Coni, il sofferto diniego dell’allora Presidente del Consiglio Mario Monti il quale però motivò personalmente al Presidente Petrucci le ragioni di quella rinuncia. E lo fece con lo stile e con il rispetto proprio dell’amministratore della cosa pubblica. Ecco non credo che un politico – nel senso etimologico di colui che si occupa della polis, la città - avrebbe fatto fare ai suoi ospiti anticamera e di certo, prima di ogni altra cosa, si sarebbe complimentato con l’avv. Luca Pancalli per le medaglie vinte dai nostri atleti alle Paralimpiadi di Rio e poi avrebbe spiegato le proprie ragioni. Perché tra i valori dell’olimpismo c’è anche quel rispetto dell’avversario che dovrebbe essere il fondamento di ogni comunità civile. A nome dunque del movimento ginnastico italiano che fa di quei valori il proprio credo mi sento di esprimere la piena solidarietà al Presidente Malagò e a tutto il Comitato Promotore di Roma 2024, che stavano portando avanti una candidatura serie e probabilmente vincente”.