Un backdrop gigantesco incornicia la pedana del PalaDesio. Dall’altra parte, a formare una specie di anfiteatro, la grande tribuna stracolma batte come un cuore impazzito. L’amore per le Farfalle azzurre si taglia con il coltello. Il Golden Butterfly Gala apre il sipario e, al tempo stesso, le campionesse del mondo dispiegano le ali per dare vita ad un miracolo tra sport e spettacolo. Elisa Santoni, Elisa Blanchi, Angelica Savrayuk, Marta Pagnini, Andreea Stefanescu, Romina Laurito, Giulia Galtarossa, Camilla Bini, Erika Buratti e Chiara Ianni, in posa plastica sul grande manifesto targato Freddy (grazie Luca Sordi!), si animano tutto d’un botto, dando inizio allo show. Dopo l’ingresso e la sfilata, Emanuela Maccarani, nell’insolita veste di presentatrice, elegantissima e spigliata, annuncia la prima esibizione, “voci con cerchi”. Ed è con i brividi ancora sulle braccia che il prof. Agabio guadagna il centro del palco. “Se il nostro è un gruppo vincente è anche grazie al suo Presidente – lo accoglie così la tecnica di Rho. Purtroppo una triste concomitanza, la tragica scomparsa di Elisabetta Mastrostefano, porta il numero uno della Ginnastica azzurra, proveniente proprio dai funerali di Prato, a ricordare la Direttrice Tecnica Nazionale della GpT, che fu una delle pioniere della Ritmica italiana: “Elisabetta vinse il bronzo a squadre ai Mondiali de L’Avana nel 1971. Fu la prima storica medaglia di un insieme azzurro. E’ anche grazie a pioniere come la Mastrostefano dunque se oggi siamo qui a festeggiare il secondo titolo iridato delle nostre Farfalle”. The show must go on e così il programma riprende con un doveroso tributo a Daniela Masseroni, l’argento di Atena 2004, oro a Baku, Miè e Mosca, insomma una colonna di questo ciclo infinito, ritiratasi ad inizio anno. Dopo 8 anni al Centro Tecnico Federale potete immaginare l’emozione di una sorella che lascia la sua famiglia. Emozione che si spezza, o si alimenta, fate voi, con l’esercizio alle 5 palle. Un esercizio che ha già ragalato metallo pesante nelle uscite di World Cup. Il nastro di una fresca individualista di talento, Chiara Ianni, ragazza speciale da poco convocata nella Nazionale desiana, anticipa la Terziglia delle clavette. Il lavoro della squadra si costruisce e si sviluppa attraverso lo studio dei sottogruppi indispensabili per allenare le capacità di collaborazione e relazione fra ginnaste. Le 10 clavette sostituiranno le 5 palle dopo i Giochi di Londra, quindi l’anticipazione di Giulia, Andreea e Camilla rappresenta una vera primizia. Lo stesso discorso vale per la successiva combinazione palla e nastro, che vedremo dal 2013 al posto degli attuali nastri e cerchi. Tocca ad Erika e Chiara, in uno studio sul lavoro di coppia sulla colonna sonora di King Kong. Si dice che un minimo battito di ali possa provocare una tempesta dall’altra parte del globo. Camilla, le cui qualità tecniche si fondono con l’eleganza e l’armonia, avvia il turbine. I 3 cerchi e i 2 nastri, programma di qualificazione olimpica che rivedremo a Montpellier, completa l’opera, sconvolgendo tutti i presenti. C’è bisogno di una pausa. La scaletta ci viene in soccorso con un premio alla fedeltà delle due Elise, le decane Sasà e Blanche – sono in Nazionale dal 2001, con 58 gare alle spalle e 82 medaglie all’attivo, contando solo Olimpiadi, Mondiali, Europei e CdM - ormai cittadine onorarie del piccolo centro brianzolo. Parola del Sindaco, il neo eletto Ing. Roberto Corti, La ribalta sportiva si trasforma poi d’incanto nel teatro dell’Opera. Non è la Scala Scala ma la variazione della Carmen di Bizet in chiave ginnica eseguita con maestria da Marta fa sentire tutti gli spettatori invitati speciali di una prima d’autore. Tra loro l’etoile Petra Conti, Tania Sulejmani del balletto di Tirana ed Eris Nezha, ballerino albanese e collega di Klara Kodra, hanno una smorfia di accondiscendenza, la ricompensa più bella da professionisti che se ne intendono davvero. Le clavette tornano protagoniste. Un attrezzo da combattimento per una ginnasta guerriero, pronta ad affrontare la sfida. Andrea sfrutta il suo fisico atletico in un pezzo di Philiph Glass. Applausi da tutte le autorità, dal Vice Presidente FGI Matildio Pacotti, dai consiglieri Ermes Cassani e Roberto Settimi, dal Presidente del C.R. Lombardia Maria Luisa Riboli e dalla collega della Toscana, l’avv. Grazia Ciarlitto, dall’Ing. Francesco Romussi, Direttore ufficio gestione patrimonio e consulenze impianti sportivi Coni Servizi SpA, da Claudia Giordani, Presidente C.R. FISI, dal Presidente della Federazione Italiana Twirling Peppino Giamminola, dalla DTN dei piccoli attrezzi Marina Piazza e da quello dei grandi Fulvio Vailati. Sulle gradinate ci sono, infatti, anche esponenti delle altre Sezioni FGI, Maurizio Allievi, allenatore della Nazionale di Artistica Maschile, l’aviere capo Alberto Busnari e, soprattutto, Igor Cassina, l’olimpionico alla sbarra, fresco testimonial federale e Alessandra Gariboldi, tecnico della squadretta junior di Aerobica. Tocca a Chiara dimostrare l’utilizzo simultaneo di più attrezzi. Occorre grande maneggio e destrezza per controllare contemporaneamente le tre palle. Torna la melomania con il crescendo di un Bolero rielaborato in chiave…ritmica. Le fanciulle riaccendono l’ambiente con una danza rituale e seducente. La giudice internazionale Lorella Saccuman resiste alla tentazione di dare un 10, mentre Elena Aliprandi, Direttrice tecnica regionale commenta entusiasta. La Farfalla Romina in “I can fly”, Angie con La vie en rose, la Santoni, elegante come un romantico cigno e con la potenza di una pantera, sulle note di Sakamoto, la Regina Blanchi e la teatralità di Giulia, attrice in un componimento classico, continuano ad alimentare il fuoco dei sentimenti. Passione, trasporto, entusiasmo. Le stelle azzurre infrangono il muro del suono, uno squarcio nel cielo stellato della Brianza, alla stregua delle Frecce Tricolori dell’Aeronautica Militare. Il gruppo sportivo che ha creduto in loro, in tempi non sospetti, grazie all’intuito del Generale Salvatore Galiano e del Tenente Colonnello Alessandro Loiudice, entrambi presenti in questa serata di festa. La squadra da stormo si trasforma in orchestra. Le ginnaste come strumenti devono calarsi con precisione e sincronismo nel proprio ruolo al momento giusto. La sinfonia è compiuta quando tutte si muovono all’unisono, in un solo respiro, fidandosi e affidandosi l’una all’altra. Dirige Sasà, la romana nei panni del Maestro Muti esegue la composizione di Klara ed Eva D’Amore. Tutte le composizioni sono il frutto dell’ingegno dello staff tecnico federale, del quale fa parte anche Francesca Pasinetti - ma il genio della Maccarani fa sempre capolino, e oramai scuola in tutte le latitudini del Pianeta. Un genio pari a quello di Michael Jackson, o almeno dei suoi passi rivoluzionari che cambiarono la storia del pop. In suo onore la versatilità della teatina dell’Armonia d’Abruzzo. I saluti sono lunghissimi. Tanti gli amici in platea, famosi e no. Luca Bizzarri, la iena portafortuna, Antonio Gnecchi Ruscone, ideatore delle Rhyth.mix, Susanna Beltrami, coreografa del talent show Italian Academy, Giulia Staccioli, ex ginnasta nazionale e responsabile dei Kataklò, Paolo Bosisio, professore universitario, ordinario di Storia del Teatro e dello Spettacolo alla Facoltà di Lettere e Filosofia della Statale di Milano, Ludmill Cakalli, Direttore artistico del Music Arts & Show milanese, Massimiliano Volpini, coreografo di Roberto Bolle e Valentina Marchei, azzurra di Pattinaggio. Chiude, doverosamente, “Un amore così grande”, la straordinaria interpretazione di Andrea Bocelli che diventa il manifesto di un intero movimento verso le sue Meravigliose Creature. Il finale, in grande stile, tra bandiere e tricolori, dedicato ai genitori che seguono sempre, in ogni competizione, le proprie figlie, costituendo uno dei fan club più rumorosi e riconosciuti dell’intero Circus. Inno di Mameli, We are the Champions, ce n’è per tutti i gusti e per ogni tipo d’esaltazione, patriottica o laica. I ringraziamenti doverosi vanno, naturalmente, al dott. Gianfranco Casalicchio, a tutto lo staff della Multimedica, al prof. Franco Cosignani, al prof. Carnelli, ai fisioterapisti Nicola Appella e Simona Mattavelli, e a Pasquale Tosi, che ha rimesso tante volte in piedi le nostre ragazze, vittime di uno stiramento o una contrattura. Senza dimenticare chi segue da anni le ginnaste, dalla prof.ssa Piroli, Preside dell’Istituto Rosmini di Seregno, che ne cura l’istruzione, a Silvano Crippa, che all’Hotel Selide le ristora, dopo le lunghe battaglie, gli allenamenti, le missioni speciali. E poi il Ristorante La Taverna, il mitico Oreste De Faveri e tutta la società San Giorgio Desio del Presidente Caspani, che prestano il loro supporto tutto l’anno. Insomma, i risultati, i trionfi, le sbornie di consensi sono merito di un insieme, proprio come in una coreografia. Un insieme che rappresenta il fiore all’occhiello della Federazione Ginnastica d’Italia. Complimenti Emanuela, il tuo capolavoro è quasi compiuto. Il sogno è realizzato. Nessuno più, neppure a Londra, potrà farlo svanire.