Dai Campionati di Oktagon a quelli di Pallanuoto, passando per l’Isola dei Famosi, agli Europei di Ginnastica Artistica di Montpellier. Stefano Corti è “l’infiltrato” de Le Iene che lo scorso 19 aprile ha rischiato di dover disputare una finale continentale al corpo libero maschile. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per farci raccontare qualche curiosità sulla puntata. Iene, stavolta l’intervista ve la facciamo noi! Emozionante la presentazione davanti ai giudici? Moltissimo. Ovviamente l’eccitazione è diversa da quella di un atleta che sta per gareggiare in una finale europea. Ero emozionato per la dimensione che stavo vivendo e desideroso di realizzare un buon servizio. In ogni caso una medaglia l’avrei vinta sicuramente! Lo sai però che per essere tra gli otto finalisti prima bisogna qualificarsi? Eh lo so. Diciamo che mi sono guadagnato la qualificazione con tutte le intrusioni che ho fatto nello sport. L’infiltrato è un atleta completo non lo sapevate? Oltre alla Ginnastica ha preso parte a quasi tutte le finali italiane: tra cui anche basket, pallanuoto e ciclismo. Era giusto che partecipasse! Se la sicurezza non ti avesse scoperto, cosa ti avremmo visto fare su quella pedana? Mi ero preparato una coreografia meravigliosa, fatta di salti mortali e ruote acrobatiche. Anche se il mio pezzo forte sono le capriole. Con le capriole sono fortissimo. Sappiamo che hai praticato la Pallanuoto…Ecco perché avevi la tuta della FIN! Esattamente! Alla fine abbiamo riciclato quella. O meglio, l’unica soluzione era chiamare la Freddy ma c’era il rischio che vi avvisasse facendo saltare la nostra copertura! Ci siamo rivolti ad una sarta e il risultato è stato quel costume da puffo che avete visto. La Ginnastica Artistica ti piace? Assolutamente si. Sono un appassionato di sport in generale. La Ginnastica non l’ho mai praticata, se non a scuola durante l’ora di educazione fisica, ma quando ci sono le Olimpiadi o altri eventi come Mondiali ed Europei una sbirciatina la do sempre. Il tuo ginnasta preferito? Con l’avvento di “Ginnaste Vite Parallele” avete aperto una finestra sul mondo. Infatti seguo un po’ tutti i protagonisti del reality. E poi si vede che praticano per pura passione, perché amano questo sport. A proposito di “Ginnaste”, da quando è in onda su MTV l'Artistica è diventata uno sport conosciutissimo. Alla fine abbiamo suscitato la curiosità de Le Iene… E’ proprio così. Il merito non è tutto del programma, la Ginnastica ha una tradizione storica, ma sicuramente è stato il reality a metterci la pulce nell’orecchio. Ha attirato la nostra attenzione su eventi come gli Europei e i Giochi Olimpici continentali di Baku. Alla fine la scelta è caduta su Montpellier. A quanto pare ci hai pure portato fortuna. Dopo la tua “performance” Alberto Busnari ha vinto il bronzo al cavallo con maniglie! Visto!? Le Iene portano bene. A parte gli scherzi, posso solo immaginare quale grande soddisfazione sia stata per Alberto e per la Federazione portare un Bronzo a casa. Non è roba da poco, io ci metterei la firma subito! A noi, del tutto ignari della tua presenza al Park & Suite Arena, il servizio è piaciuto molto. Per te qual è stata “l’invasione” più divertente da quando lavori a Le Iene? E’ come quando fai un viaggio. Ogni posto ti lascia sensazioni diverse, ma comunque positive. Forse quello della Pallanuoto è uno dei più divertenti. Mentre girare all’estero, come accaduto a Montpellier, ti lascia sempre quel pizzico di tensione. Non sai mai cosa potrà succedere. Come è nato il progetto di realizzare un servizio che parlasse degli Europei? La Ginnastica, da un punto di vista visivo, si presta molto bene. E’ una disciplina molto spettacolare. E noi al nostro pubblico vogliamo offrire intrattenimento. Ce lo fai un in bocca al lupo? Quest’anno ci giochiamo la qualificazione alle Olimpiadi di Rio. Non è che alla fine ti ritroviamo pure in Brasile? A Rio De Janeiro? Magari! Quasi quasi un pensierino ce lo faccio. Imbocca al lupo ai ginnasti e alle ginnaste che faranno parte del team. L’Olimpiade è qualcosa di straordinario, un po’ come i Mondiali per chi segue il Calcio.


 


 


 Di  P.L. Girlando