Conoscere il passato per comprendere il presente e, nei limiti dell’umano, prevedere il futuro. Farsi un giro a Viale delle Olimpiadi e percorrere la Walk of Fame vuole dire tuffarsi nella storia che racconta, anzi che celebra le imprese dei suoi protagonisti più rappresentativi. Come era stato annunciato il 24 maggio scorso in occasione del Consiglio Nazionale del CONI, questa mattina il Presidente Giovanni Malagò, accompagnato dal Segretario Generale Roberto Fabbricini, dal Vice Mornati e dall’amministratore delegato della Coni Servizi S.p.A. Alberto Miglietta, ha scoperto la targa intitolata al ginnasta Alberto Braglia insieme a quella di Valentina Vezzali (Scherma), Sandro Mazzinghi (pugilato), Paola Pigni (atletica) e Mauro Fiorillo (settebello, pallanuoto). L’olimpionico di Campogalliano, tre volte medaglia d’oro (due del concorso individuale e una a squadre) tra i Giochi di Londra 1908 e quelli di Stoccolma 1912 – di cui ebbe l’onore di essere anche portabandiera– entra, così, ufficialmente nella galassia delle 100 leggende (ora l’elenco si è allungato) dello Sport italiano. Soprannominato il “fachiro modenese” da Roberto Condio in “Cinque Cerchi – Storia degli ori olimpici italiani”, con la vittoria del titolo nel concorso individuale a Londra 1908 Braglia regala all’Italia il 4° oro olimpico dopo quelli, sempre inglesi, dell’apripista Gian Giorgio Trissino (equitazione), di Antonio Conte (Scherma) e del ciclista Enrico Brusoni. Superbo e perfetto, così lo definisce la giuria d’oltremanica, si fa notare soprattutto grazie alla “presa digitale”, una finezza al cavallo imparata esercitandosi sulle panchine di granito della sua Modena. L’edizione successiva, a Stoccolma, oltre a confermarsi nell’All-around e a conquistare l’oro di squadra, veste i panni di alfiere, primo ginnasta a fregiarsi del ruolo, e di ospite speciale del Re di Svezia nel suo palazzo. Un personaggio emblematico, insomma, come ha ricordato Malagò durante la cerimonia: “inizi del 900, tre ori olimpici. Signori, un gigante dello sport italiano: Alberto Braglia”. Il Presidente della Federginnastica, il Prof. Riccardo Agabio ha invece ribadito come Alberto fosse “un faro per tutto il movimento ginnico”. Il numero uno della FGI ha poi aggiunto: “prima di scoprire la targa voglio ringraziare e giustificare l’assenza di Renzo (Braglia, pronipote di Alberto, ndr), purtroppo impossibilitato per un contrattempo personale. Dispiace solo che questa celebrazione non sia stata preceduta da una bella notizia che poteva concretizzare tutti gli sforzi compiuti dal CONI e dal Comitato Promotore di Roma 2024. Noi andiamo avanti, siamo sportivi e combatteremo la nostra lotta in favore del movimento sportivo." L'elenco della Ginnastica arriva dunque a quota cinque con Braglia ad affiancare zampori, Neri, Chechi e Cassina nella passerella delle leggende al Foro Italico.